Foto LaPresse

Bill Gates ha un virus

Maurizio Crippa

L'allarme del creatore di Microsoft: una possibile pandemia potrebbe diffondersi nel mondo e causare almeno 30 milioni di morti

Se avessi un euro da buttare in una di quelle scommesse folli che poi ne vinci mille, scommetterei che un giorno Bill Gates finirà per chiudersi in una camera iperbarica, per schivare qualsiasi rischio di malattia, come un Michael Jackson qualsiasi. O si farà asportare qualche pezzetto pregiato come Angelina Jolie, per non rischiare un tumore. Con quell’aria da nerd che il successo non ha cancellato ha sempre avuto un che di ipocondria, che di solito è un ingrediente della filantropia. Bill Gates che ha vietato lo smartphone ai figli fino ai 14 anni, temendone gli effetti psichici. Bill Gates che crede così tanto nella salute riproduttiva da essere disposto a ridurre la popolazione umana: più pochi, più sani, più belli. Periodicamente crea progetti bizzarri in chiave salutista, tra gli ultimi l’idea di investire milioni per la ricerca sulla carne artificiale, in modo da non dover più macellare gli animali. Ora il creatore di Microsoft ha lanciato l’allarme per una possibile pandemia (se è possibile, accadrà, secondo la Legge di Murphy) che potrebbe diffondersi nel mondo e causare almeno 30 milioni di morti: “Scenario probabile entro i prossimi 10 anni”, è andato a spiegare all’Organizzazione mondiale della sanità. E quelli si sono cagati un po’ sotto, dunque non faranno niente, as usual. E’ vero che si celebrano anche i cento anni dalla Spagnola, che in sei mesi fece 50 milioni di morti, molto più della Grande Guerra, e chissà, magari avrà ragione Bill Gates. Ma diciamocela tutta: noi ottimisti del Foglio, al Festival Tech, un cacadubbi così manco l’avremmo invitato.

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"