Maria Elena Boschi, il ministro della solitudine
La proposta di Theresa May è una cosa seria che andrebbe applicata anche in Italia. Avremmo già la candidata giusta
Sulla disperata fantasia di Theresa May per cavarsi dai guai, chiederò lumi a @paolapeduzzi. Ma la sua ultima idea di creare un “minister for Loneliness”, un sottosegretario per la solitudine, nome immaginifico a metà strada tra echi beatlesiani e il ministero della Magia di Harry Potter, è suggestiva. Trattasi in realtà di una cosa seria, per una nazione in cui nove milioni di persone vivono “isolate” e ci sono almeno 200 mila anziani che non li va a trovare nessuno, manco il gatto. E poi era un’idea di Jo Cox, niente da dire. Se non che forse bastava il buon vecchio welfare, ma anche una carezza è politica.
Questo detto, se lo volessero introdurre anche da noi, ci sarebbe già la candidata giusta. L’angelo d’acciaio, Maria Elena Boschi. Che non se la passa benissimo, quanto ad amici che l’hanno un po’ mollata. Persino Giorgio Gori le ha detto di mettersi in gioco in un “collegio contendibile”. Gentile invito a schiantarsi. Ma ieri il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, ha detto che vuole fare causa, a @meb e al suo babbo, per il danno alla reputazione della città. “Non sono in grado di dare cifre”, ha detto, ma la causa ha da essere milionaria a risarcimento dei “cittadini infangati”. Dovrebbe forse ricordarsi di aver avuto tra gli antenati pure l’Aretino Pietro “che si salvò con una mano d’avanti e una di dietro”, prima di prendersela con la stellina della Sgt. Renzi’s Lonely Hearts Club Band.
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