Casey Affleck alla cerimonia degli Oscar 2017 (foto LaPresse)

La malinconica cura del malumore di Casey Affleck

Maurizio Crippa

Accusato di molestie perché aveva parlato in modo volgare alle donne, pur di non rinfocolare polemiche s’è fatto di lato

Il malumore, è una cosa da tenere a bada. C’è un’aria cattiva in giro, bisognerebbe aerare i locali, ma certe volte si fa prima a uscire dalla porta. E sperare che siano porte girevoli, ma non è detto. Degli uomini ricchi della Bbc che si tagliano lo stipendio (“non chiedetemi cosa simboleggia il mio sigaro, è un sigaro e basta”, diceva Freud) per non litigare con le donne vi diciamo in un bell’editoriale. Poi c’è questa cosa che quasi immalinconisce, come le tradizioni di famiglia che vanno all’aria per un non nulla. Casey Affleck, che è un attore proprio bravo, e l’anno scorso aveva vinto l’Oscar come miglior attore per Manchester by the Sea, avrebbe dovuto consegnare quest’anno, una tradizione e un rito, la statuetta alla miglior attrice che verrà prescelta. Niente, ha rinunciato. Perché in passato aveva ricevuto accuse di molestie sessuali. Una produttrice e una fotografa l’avevano denunciato. Non proprio per molestie fisiche, ma “comportamenti irregolari”, che ormai è peggio. Aveva parlato in modo volgare, alle donne. E pur di non rinfocolare polemiche, di sentirsi rinfacciare nefandezze, o anche di eccitare nuovi malumori nella notte delle stelle, che ha da essere bella e correttamente serena, s’è fatto di lato. Chiedetevi dove può arrivare, questo rincantucciarsi in un angolo al solo scopo di non finire sotto la gragnuola. Ieri Maria Elena Boschi ha rimandato il suo previsto arrivo a Bolzano, perché se no chissà cosa succedeva.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"