Carrie Gracie (foto LaPresse)

La castrazione dei maschi Bbc

Redazione

Sei giornalisti si tagliano lo stipendio per parità salariale. Tutto sbagliato

Ecco una storia che più di molte altre esemplifica alla perfezione quel complesso di sensi di colpa e castrazioni sociali che è diventato il rapporto tra i sessi in epoca di #MeToo – specie quando questo rapporto riguarda il luogo di lavoro. Qualche settimana fa una giornalista della Bbc – la brava corrispondente dalla Cina Carrie Gracie – abbandona il suo posto quando scopre che i suoi colleghi maschi (stesso incarico, stesse responsabilità) guadagnano fino a un terzo più di lei. Il caso, pompato dall’indignazione metooista, diventa un grosso scandalo per l’azienda britannica, dove la questione dei salari esiste da sempre, sopita. Dopo molte polemiche ieri leggiamo – ovviamente sulla Bbc – che c’è stato un lieto fine della vicenda. Le paghe delle signore sono state equiparate al valore di mercato, direte. No, il contrario: sei giornalisti di punta, ovviamente maschi, hanno deciso di tagliarsi lo stipendio in segno di solidarietà – e l’azienda li ha lodati pubblicamente per il gesto. Ora, qui non discutiamo le policy della Bbc, che è contenta quando i dipendenti si riducono lo stipendio di propria volontà. Ma l’autocastrazione salariale è la rappresentazione perfetta del senso di colpa maschile in quest’epoca di #MeToo. I sei signori, immaginiamo, il loro stipendio se lo saranno guadagnato con fatica e percentuali di share. Se avessero voluto lottare in favore delle colleghe avrebbero dovuto chiedere un’equiparazione in base al merito. Al contrario, hanno preferito squalificare il proprio lavoro – e di conseguenza quello delle colleghe donne, alle quali viene detto che possono aspirare a una paga uguale agli uomini solo se questi si tagliano lo stipendio. E’ tutto un po’ storto, un po’ bizzarro, un po’ sbagliato: meglio lasciar perdere i sensi di colpa maschili.

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