Giuliano Pisapia (foto LaPresse)

La telepatia di Facebook applicata a Pisapia

Maurizio Crippa

Questo è il futuro. Quanto al presente, verrebbe da dire che a volte è meglio un po’ di buon senso

Faccio fatica a prendere alla lettera la Madonna postina di Medjugorje, non credo ai decreti sui vaccini e tantomeno al potere degli algoritmi di farmi scegliere le vacanze o il partito da votare. Figuratevi dunque se prendo sul serio la telepatia. Ma siccome mi fido ciecamente di Silicio, la nuova newsletter di @eugenio_cau, ho appreso con profitto che Facebook lavora alla telepatia. Non ho ancora finito di leggere, è un long read, ma Christopher Mims spiega come dovrebbe funzionare il “Facebook’s Telepathic Texting”, che dovrebbe metterci in grado di digitare cento parole al minuto solo col pensiero (e figuratevi le castronerie, da cui un tempo ci salvava la faticosa biro). Comunque, questo è il futuro. Quanto al presente, verrebbe da dire (o basta pensare?) che a volte è meglio un po’ di buon senso, o quello che normalmente nel mondo degli umani chiamiamo fiuto politico. Ad esempio Giuliano Pisapia, che buonsenso dovrebbe averne, non ha fatto in tempo a dire che vorrebbe Romano Prodi premier tutta la vita che il Professore, manco fosse dotato delle prensili dita che leggono nel pensiero, gli ha risposto: “Candidato premier del centrosinistra? Si sbagliano, io sono un pensionato, un felice pensionato. Non tornerò io e non tornerà l’Ulivo”. E quanto alla rifioritura della sacra pianta, bisogna dire che non ci voleva manco la telepatia.

Ps. Ma se ce l’avessi, il dono della telepatia, oggi manderei un bacio ad Anita Pallenberg. Alla prossima vita.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"