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a los angeles

Da Oppenheimer a Barbie: tutti i vincitori dei Golden Globes 2024

Gaia Montanaro

Il film diretto da Nolan si porta a casa cinque premi. Tra le serie vince Succession. Ricky Gervais migliore stand-up comedian

Back to the standards, si potrebbe dire. L’ottantunesima premiazione dei Golden Globes, tenutasi stanotte al Beverly Hilton Hotel di Los Angeles, ha pressoché confermato le aspettative in quanto a premi in proporzione alle nominations. Anticamera degli Oscar – per quanto riguarda i film - e riconoscimento supremo per le serie tv, i Golden Globes di quest’anno hanno visto un nuovo host, Jo Koi, un diverso canale su cui sono stati trasmessi (CBS e Paramount+, ma solo per l’America) e due nuove categorie (complici gli smottamenti all’interno della Hollywood Foreign Press Association, ora sciolta). Sono aumentati i candidati per categoria – da cinque a sei – e ne sono state aggiunte due ovvero miglior blockbuster (risultato al box office e qualità della pellicola) e miglior stand up comedian televisivo.

 

Per quanto riguarda i film, la sfida da giganti era quella tra Oppenheimer di Nolan e Barbie di Greta Gerwig. Il kolossal sul padre della bomba atomica porta a casa cinque premi tra cui miglior film drammatico, miglior regia, miglior attore protagonista (Cillian Murphy) e non protagonista (Robert Downey JR), oltre alla colonna sonora. Barbie invece si aggiudica il premio come miglior canzone originale (con What Was I Made For, di Billie Eilish) e miglior box office.

Ricchi premi e cotillon per la bravissima Emma Stone che vince come miglior attrice protagonista di Povere Creature di Lanthimos (vincitore anche come miglior film comedy). Due premi vanno alla pellicola – in uscita il 18 gennaio in Italia – The Holdovers – Lezioni di vita, film commedia del sempre bravo Alexander Payne che si aggiudica il premio come miglior attore protagonista (Paul Giamatti - che Dio ce lo conservi sempre) e miglior attrice non protagonista (Da’Vine Joy Randolph).

Il miglior film straniero è Anatomia di una caduta di Justine Triet, che vince come miglior film e sceneggiatura (niente da fare per Matteo Garrone), il miglior film di animazione è Il ragazzo e l’airone di Hayao Miyazaki. Il film di Scorsese, Killer of the flower moon, nonostante la pioggia di candidature si aggiudica solo il premio come miglior attrice drammatica che va a Lily Gladstone (è lei a pronunciare il discorso più politico della serata).

Fronte seriale, Succession chiude la sua trionfante carriera affermandosi come miglior serie drammatica e portando a casa i premi come miglior attori protagonisti e non (rispettivamente Kieran Culkin, Sarah Snooke e Matthew Macfadyen). La miglior serie comedy è The Bear (che in realtà di commedia ha ben poco ma si sa le categorie valgono fino ad un certo punto) che si aggiudica anche il premio come miglior attore per Jeremy Allen White e miglior attrice per Ayo Edebiri. L’altra serie che ha portato a casa buoni premi è stata Beef (miglior miniserie e miglior attore e attrice in una miniserie) mentre The Crown si deve accontentare del meritato premio a Elisabeth Debiki che vince come miglior attrice non protagonista per la sua interpretazione della principessa Diana.

Il migliore stand up comedian è Ricky Gervais con Armageddon (da poco disponibile su Netflix). Per finire con un tocco di glam, da notarsi i discorsi di Ayo Edibiri e Kieran Culkin, qualche inquadratura più insistita alla nuova coppia Chalamet-Jenner e sparuti look eccentrici. Poteva andare peggio, assolutamente.

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