Francesco La Forgia (foto LaPresse)

Da D'Alema a La Forgia, le definizioni bizzarre di Mdp

Massimo Bordin

L'ex premier definì la Lega “costola della sinistra”, poi Bersani parlò del M5s “un partito di centro, argine verso il populismo”, ora tocca al deputato: “Il Pd è un partito di centro che occhieggia a destra”

Fra gli “uomini nuovi” del Mdp-Articolo1, che non sono moltissimi, comincia a farsi largo il nuovo capogruppo dei deputati, Francesco La Forgia. Ieri, con una citazione-parafrasi di Alcide De Gasperi, ha definito il Pd peggiore della Democrazia cristiana del primo periodo repubblicano. Per La Forgia il Pd è “un partito di centro che occhieggia a destra”. La citazione dello statista trentino che presentava il partito di cui era segretario, descriveva la Dc come “un partito di centro che guarda verso sinistra” anche perché va detto che all’epoca a destra, fra fascisti e monarchici, il panorama non era un granché. Il paragone fra De Gasperi e Renzi è, almeno per ora, sicuramente impietoso, ma sulla collocazione fra destra e sinistra si fa un po’ di confusione. La Forgia si inserisce comunque nella scia di Bersani, recente coniatore di un’altra discutibile definizione politologica, quella sul M5s arditamente dipinto come “un partito di centro, argine verso il populismo”, ma quella delle definizioni bizzarre è una tradizione antica per Mdp, aperta dal più autorevole dei suoi membri molti anni fa, quando definì la Lega di Umberto Bossi “una costola della sinistra”. La Forgia, di suo, nel compilare il singolare atlante politico, mette più cura nei verbi. Fateci caso, la Dc “guardava”, il Pd “occhieggia” come un corteggiatore insicuro.

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