Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (LaPresse)  

barbari foglianti

Mattarella bis? Anche Napolitano aveva fatto di tutto per non farsi rieleggere

Roberto Maroni

Ha ragione Enrico Letta: serve un patto di tutti i leader con il premier Draghi per mettere al sicuro la legge di Bilancio, poi si potrà parlare del Quirinale. E l'opzione di Draghi ancora al governo è la garanzia migliore per l'attuazione del Pnrr

Non passa giorno senza che spunti un nuovo candidato per la carica di presidente della Repubblica. Sabato scorso, per dire, Pietro Senaldi su La7 ha fatto anche il mio nome. Figuriamoci! Condivido il pensiero di Enrico Letta: serve un patto di tutti i leader con il premier Draghi per mettere al sicuro la legge di Bilancio, poi si potrà parlare del Quirinale. Io continuo a pensare che la cosa migliore per l’Italia sia un secondo mandato di Mattarella. E che Draghi resti a Palazzo Chigi fino a fine legislatura. Perché? Perché c’è un lavoro enorme da fare per dare concreta attuazione alle complesse misure previste dal Pnrr. Senza i tempi lunghi che seguirebbero a una crisi di governo, inevitabile se Draghi salisse al Colle. Per non parlare poi delle possibili elezioni politiche anticipate. Tempi lunghi che comporterebbero il rischio di non riuscire a far partire i progetti contenuti nel Pnrr e di dover restituire i finanziamenti all’Ue. Obiezione: il presidente Mattarella ha più volte ribadito la decisione di non ricandidarsi. Vero, ma anche il suo predecessore Giorgio Napolitano aveva fatto di tutto per impedire al Parlamento di votare la sua rielezione (lo confessó poi a Eugenio Scalfari) e fu indotto a cedere grazie alla pressione dei leader e dei governatori, tra cui il sottoscritto. Si può fare? Certo, se si vuole perseguire il bene dell’Italia mettendo da parte gli interessi di partito. Mi rendo conto che per la politica questa è una cosa insolita. Vedremo. Stay tuned.