Piercamillo Davigo (Ansa) 

barbari foglianti

Lo scandalo nella magistratura e le riforme necessarie

Roberto Maroni

Forse questa storia convincerà la politica a mettere mano al sistema della giustizia italiana, sempre più simile alla "Lotteria a Babilonia"

No, non mi riferisco ovviamente al Paese attraversato dal Bel Danubio Blu, ma alla loggia massonica di cui si vocifera. Un’associazione segreta in grado di condizionare nomine e affari, pare, e di cui si sta occupando la Procura di Perugia. Non so come andrà a finire, ma temo che abbia ragione il direttore Claudio Cerasa quando definisce questa “una storia di pizzini, di patacche, di fango, di infamie, di sospetti, di cialtronate, di calunnie e di mille altri ingredienti molto maleodoranti che da anni arricchiscono le pagine quotidiane del circo mediatico italiano”. Uno scandalo? Di più: secondo Cerasa “è qualcosa che contribuisce a rafforzare l’idea che la giustizia italiana sia sempre di più simile alla famosa ‘Lotteria a Babilonia’ descritta da Jorge Luis Borges, all’interno della quale i possessori di un biglietto ricevevano premi oppure punizioni sulla base di un criterio molto semplice: il caso assoluto”.

Caro direttore, concordo al 100 per cento. Storie come quelle del collega Amara (eh sì, anch’io ora faccio l’avvocato) devastano la credibilità di tanti bravi magistrati e giudici che fanno il loro lavoro senza secondi fini, così come l’attività di tanti avvocati che non considerano la deontologia professionale un optional, ma uno stile di vita. La domanda sorge spontanea: riuscirà questo scandalo a convincere i nostri politici a mettere in cantiere quella riforma della giustizia che nessuno ha avuto il coraggio sinora di affrontare? Spero di sì, ma temo di no. Stay tuned.

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