L'Università di Pavia organizza il corso di "Pragmatica politica"

Democrazia difficile

Roberto Maroni

Dare una risposta nuova ed efficace all'attuale situazione politica. Con pragmatismo

Angelo Panebianco sul Corriere dice che viviamo in una “democrazia difficile”, costantemente a rischio di fare una brutta fine per l’opera di forze illiberali. Condivido il concetto, ma penso che il rischio vero derivi da una politica troppo urlata e poco concreta. Come eliminare questo rischio? Ad esempio con l’ottima iniziativa che parte la prossima settimana all’Università di Pavia: la Scuola di Pragmatica Politica, a cui mi onoro di collaborare. Cos’è questa Scuola? Già il titolo parla chiaro: politica “pragmatica” significa concretezza, capacità di ascolto del mondo reale (non solo dei social), coraggio nelle scelte strategiche, senza azzardo o rischi non calcolati. In altre parole, la scuola dell’università pavese interpreta con genuinità il “rito ambrosiano”. Sono 10 incontri con altrettanti rappresentanti della politica, ciascuno dei quali sarà chiamato a dire la sua su temi di attualità come alleanze, leadership e nuove generazioni. I politici che abbiamo invitato hanno (o hanno avuto) responsabilità di governo, locale o centrale. E appartengono a tutti gli schieramenti politici: si comincia col neo ministro Vincenzo Spadafora per proseguire con il sindaco di Genova Marco Bucci, e poi Mariastella Gelmini, Massimo Garavaglia, Giovanni Toti, Sergio Chiamparino, Lia Quartapelle, Isabella Tovaglieri, Franco Bassanini e Maria Elena Boschi. Storie diverse ma obiettivo comune: dare una risposta nuova ed efficace alla “democrazia difficile” che stiamo vivendo. Stay tuned.

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