Gianfranco Miglio (foto LaPresse)

Omaggio a un grande maestro di vita, Gianfranco Miglio

Roberto Maroni

Gli insegnamenti su federalismo e macroregioni

Centouno anni fa, oggi, nasceva Gianfranco Miglio. Questi Barbari sono dedicati a lui e al suo pensiero, che ancora vive in noi. Federalismo: “La vocazione del nostro tempo per il federalismo si rivela come tendenza verso un modello di gran lunga più generale, contraddistinto dalla relatività dei vincoli politici sia per la quantità delle competenze sia per la durata nel tempo. “Contratti” a termine regolano la dimensione delle convivenze istituzionali – non solo territoriali – e il loro inserimento nelle strutture più ampie, egualmente volontarie, pattizie e temporanee”. Macroregioni: “Dal confine alpino al crinale dell’Appennino tosco-emiliano l’Italia transpadana e cispadana ha una sua specifica ragion d’essere, una sua fisionomia economica produttiva storica e perfino linguistica da richiedere, per il suo pieno sviluppo, anche a beneficio dell’intera nazione, una sua posizione esatta e spiccata in seno all’Italia che sta nascendo. L’unità d’Italia non potrà essere fatta che su altre basi. La Liguria, il Piemonte, la Lombardia, l’Emilia e le Tre Venezie, ossia tutta l’Italia settentrionale nel suo insieme costituisce un’armonica unità geografica, economica, etnica e spirituale, ben degna di governare se stessa”. Profezia: “I centralisti s’illudono se pensano che anche il federalismo diventerà come la ‘dittatura del proletariato’, perché il federalismo s’imporrà. Anche se la Lega dovesse scomparire. Anche se non ci fosse più chi vi sta parlando. Per forza delle cose”. Stay tuned.

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