Matteo Renzi durante una manifestazione del Pd a Piazza del Popolo (foto LaPresse)

Salvate "il soldato renzi"

Roberto Maroni

Maroni: “Da osservatore che ama la democrazia, mi auguro che qualcuno, a sinistra, sappia ritrovare la capacità di un nuovo inizio”

No, non parlo di Matteo Renzi. Lui è stato un politico coraggioso, a un certo punto poteva davvero cambiare l’Italia. Ma non c’è riuscito. Ha commesso troppi errori e alla fine è stato sconfitto. E’ il destino di quei leader che, non trovando rivali all’altezza, dopo un po’ si mettono in competizione con se stessi e finiscono travolti dal proprio indomabile ego. No, io voglio parlare del “soldato Renzi” che crede che una sinistra moderna, occidentale ed europeista possa ancora esistere in Italia, anche dopo le elezioni del 4 marzo. Questo popolo esiste e resiste, sa di rappresentare un pezzo importante della società. Un popolo che vuole rimanere protagonista della vita politica del paese nonostante i disastri del gruppo dirigente. Un popolo in cerca di un leader capace di indicare il futuro con chiarezza, di dialogare con il mondo economico senza inginocchiarsi davanti al banchiere di turno, di ripartire dalla visione dell’ultimo grande leader di popolo che la sinistra ha avuto in Italia: “Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi, può essere conosciuto, interpretato, trasformato e messo al servizio dell’uomo, del suo benessere, della sua felicità: la lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita”. Nella mia (precedente) vita politica ho sempre contrastato la sinistra; oggi, da osservatore che ama la democrazia, mi auguro che qualcuno, da quelle parti, sappia ritrovare la capacità di un nuovo inizio. Stay tuned.

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