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Bandiera bianca

A Pioltello ha vinto la burocrazia

Antonio Gurrado

La scuola resterà chiusa comunque, ma la delibera che dispone il giorno di chiusura parla di esigenze didattiche invece che di Ramadan. Una pezza a colore che vuol dir tutto e non vuol dire niente. Altro che valori della democrazia

Ancora sulla scuola chiusa per Ramadan, scusate se insisto. Qualche giorno fa ero incorso anch’io in un errore, ascrivendo la delibera del consiglio d’Istituto all’elevato valore della libertà e aggregandomi così a quelli che parimenti, benché di segno opposto, imbastivano attorno a questo giorno di vacanza una battaglia di civiltà, innalzando Pioltello al rango di Poitiers. Si è visto invece come perfino il presidente della Repubblica, rispondendo alla lettera della vicepreside, abbia derubricato il tutto a “episodio di modesto rilievo”. Se ne è avuta conferma dal fatto che alla fine questo benedetto giorno di chiusura si terrà comunque, con una delibera che non parla né di Ramadan né di tolleranza religiosa né di invasione dei saraceni né di chissà che, bensì soltanto di “esigenze didattiche”. Nella sostanza non è cambiato nulla, ma si è trovata una pezza a colore che vuol dir tutto e non vuol dire niente, a riprova di una scuola italiana che si esprime in un linguaggio indecifrabile, che si rifà a norme avulse dalla realtà dei fatti, che sotto sotto consente tutto indistintamente purché si trovi un brocardo da vergare in penna d’oca; una scuola italiana che si erge a baluardo dei valori della democrazia ma ha a cuore soprattutto il valore della burocrazia.

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