Foto di Zach Rowlandson su Unsplash 

BANDIERA BIANCA

Gli uomini inglesi sono in piena "crisi della mascolinità"

Antonio Gurrado

Depressi, fragili, abietti, lamentosi, chiusi in sé stessi, abbandonati, disperati. Ora il partito laburista vuole prendersi cura di loro. La cosa più difficile sarà riuscire a farli passare per vittimi del patriarcato

Sono autodistruttivi, perché si imbarcano più a cuor leggero in comportamenti potenzialmente dannosi come bere, fumare o drogarsi. Sono frustrati, perché su internet vengono bombardati da modelli fisici ideali cui non riescono ad adeguarsi. Sono vergognosi, perché non parlano delle proprie emozioni e negano ogni questione anche solo vagamente connessa alla salute mentale. Sono ignoranti, perché abbandonano gli studi in anticipo rispetto alle coetanee. Quindi, in prospettiva, saranno anche più poveri, perché avranno sempre meno qualifiche necessarie ad ambire a ruoli apicali. In compenso, sono vivi ancora per poco: sia perché la loro aspettativa di vita media sta precipitando, sia perché la percentuale di suicidi fra i quarantacinque e i sessant’anni sta aumentando in modo preoccupante. Sono i maschi inglesi, così come emergono dal ritratto tracciato dal responsabile sanità del partito laburista, il quale ha parlato apertamente di “crisi della mascolinità” e ha promesso – una volta al governo – delle specifiche politiche di genere per cercare di aiutarli. Certo, non sarà facile tirare fuori dalle sabbie mobili questi maschi sempre più depressi, fragili, abietti, lamentosi, chiusi in sé stessi, abbandonati, disperati. Ma la cosa più difficile sarà riuscire a farli passare per vittimi del patriarcato.

Di più su questi argomenti: