Global Day of Action for Palestine (Stefano Montesi - Corbis via Getty Images) 

bandiera bianca

Quelli che usano il Giorno della memoria contro Israele

Antonio Gurrado

Citazioni a caso di Primo Levi, manifestazioni e cortei, paragoni sballati con il nazismo. Ma il 27 gennaio serve solo a una cosa

Per quanto internet sia uno spazio infinito, questa paginetta virtuale ha dei limiti che impongono di far tesoro del dono della sintesi. Ciò impedisce di affrontare con la necessaria meticolosità le questioni complesse, presentando tuttavia il vantaggio di non indurre all’inutile complicazione delle faccende semplici.

Per esempio, si potrebbe scrivere (sono state scritte, stanno venendo scritte) pagine e pagine sul curioso fenomeno dei manifestanti che vogliono scendere in piazza proprio nel Giorno della Memoria per protestare contro Israele, degli intellettualoidi che usano citazioni a caso di Primo Levi contro Israele, degli storici improvvisati che evocano i lager per ritorcerli contro Israele, degli studenti che il 27 gennaio seguono le iniziative scolastiche caldeggiate dal ministero ma prima e dopo si sgolano contro Israele, e in generale di tutti i provetti acrobati che condividono gli alti ideali di umanità, libertà e tolleranza impliciti nel Giorno della Memoria al punto tale da rovesciarli, riversarli e vomitarli contro Israele.

Su ciascuna di queste categorie si potrebbe disquisire per ore, scrivere a oltranza, inanellare infiniti astratti broccardi. Ma lo spazio a mia disposizione sta finendo, quindi sintetizzerò: per tutti loro, il Giorno della Memoria serve solo a ricordare che l’unico ebreo buono è quello morto.

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