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Bandiera Bianca

Un euro per un minuto di divertimento

Antonio Gurrado

Pagare i prodotti culturali per il loro effettivo valore: quanto ci consentono di non annoiarci. Un'idea che potrebbe valere per libri, giornali, cinema, film e musica

Di non so quale collana di libri per l’infanzia leggo che si tratta di storie che si leggono in cinque minuti e che garantiscono divertimento dall’inizio alla fine. Prospettiva molto allettante, per i grandi e i piccini: ai bimbi infatti questo prodotto garantisce un’ampia parentesi di leggerezza e oblio, che so, fra le 18 e le 18:05; mentre ai loro genitori, qualora desiderassero un paio d’ore di tranquillità, basta comprare ventiquattro volumi della serie. La trovata però è ideale soprattutto per gli editori, e non solo per quelli di libri per l’infanzia. Il costo di ciascun volume della collana è infatti di cinque euro; fratto i cinque minuti di tempo di lettura, se la calcolatrice mi assiste, dovrebbe dare un euro per ogni minuto di divertimento.

In un’epoca in cui l’intrattenimento è diventata la merce più preziosa, poiché il nostro cervello non riesce a star concentrato su qualcosa per più del lasso di uno starnuto, pensate ai benefici che l’industria culturale può trarne: un bel film che ci diverte per un’ora e mezza dovrebbe costare al botteghino all’incirca novanta euro; un album di dieci canzoni potrebbe assestarsi fra i quaranta e i sessanta; una trentina dovrebbe bastare per un quotidiano ben fatto, mentre un romanzo come si deve dovrebbe costare sui duecento euro se ci limitiamo al tempo di lettura, ma se ci fa riflettere o addirittura ci cambia la vita potrebbe anche esigere l’accensione di un mutuo. Finalmente i prodotti culturali sarebbero pagati nel loro effettivo valore, determinato da quanto ci consentono di non annoiarci, ed è bene che i più piccoli si abituino da subito a questo tasso di cambio fra tempo, denaro e felicità.

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