Bandiera Bianca

A furia di campagne di sensibilizzazione sulle maglie dei calciatori spariranno gli sponsor

Antonio Gurrado

La novità è la strisciolina anti-cambiamento climatici. Se si somma al badge contro il razzismo, a qualche altro patacchino per un generico rispetto, finirà che le squadre non avranno più spazio per le pubblicità. Che poi sono quelle che finanziano lo spettacolo. Ma una soluzione forse c'è

Pare quindi che i calciatori inizieranno a indossare non so quali striscioline sul bordo delle maniche per sensibilizzare il pubblico sul cambiamento climatico: le striscioline simboleggiano infatti, per lo spettatore avveduto (non so come), l’innalzarsi della temperatura media. Iniziativa apprezzabile, certo, che si assomma a quelle già in essere.

 

Poiché infatti queste iniziative meritorie non si scalzano ma si accumulano, finirà che i calciatori scenderanno in campo con: le striscioline anti-global warming; il badge contro il razzismo; qualche altro patacchino che esorta a un generico rispetto; il segno rosso sullo zigomo contro la violenza sulle donne; per mano un bambino vestito dei colori avversi, contro la violenza negli stadi; una bandiera dell’Ucraina ma con la scritta PACE (non è chiaro come le due cose coesistano); uno striscione di sostegno alle più recenti popolazioni terremotate; l’adesivo col numero a cui effettuare una donazione per la ricerca; un libro sotto braccio per diffondere la lettura; un nastro rosa contro il gender pay gap; una fascia arcobaleno contro l’omofobia; forse anche un preservativo in testa in favore del sesso sicuro.

Tutto molto bello, come direbbe Bruno Pizzul, ma mi resta un dubbio: non è che così sparisce lo spazio per gli sponsor, che alla fine pagano moneta sonante per il nostro divertimento, a differenza dei buoni sentimenti? Magari è la volta buona che torna utile il fatto che ai calciatori piaccia farsi tatuare.

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