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Bandiera Bianca

Quando non bevo sono astemio. Castità, sesso e altre banalità

Antonio Gurrado

Le nuove categorie sull'orientamento sessuale, dall'asessualità alla demisessualità, fanno emergere per contrasto altri comportamenti che oggi sembrano speciali, ma che fino a qualche anno fa erano assolutamente normali

Il Corrierone dedica due belle paginone alla castità praticata da una ciurma di personaggioni – tutti a me ignoti, fatta salva la stupenda Simona Tagli che, dopo avere vissuto intensissime e roboanti avventure romantiche, rivela di non fare più sesso da sedici anni (probabilmente ne ha già fatto abbastanza). Fra loro, una tale racconta che ha capito di essere demisessuale quando ha scoperto di provare attrazione fisica solo in caso di forte coinvolgimento, e che adesso si definisce asessuale poiché ha una relazione stabile durante la quale fa regolarmente sesso solo per amore, senza trovarlo particolarmente sgradevole.

 

Giova ricordare che fino a qualche tempo fa questa era la situazione più comune, definita “normale” secondo categorie erronee, e che andava scardinata a colpi di trasgressione e riscoperta del sé poliedrico. Oggi rientra invece dalla finestra, dignificata dalla caratterizzazione come “speciale”, al punto da meritare un’intervista sul quotidiano. Ma se trent’anni fa qualcuno si fosse vantato di far sesso solo per amore col partner, anche quando non ne aveva gran voglia, i lettori avrebbero risposto: “Embe’?”. Ve lo dico io, che non sarò asessuale però sono astemio quando non bevo, pratico il digiuno intermittente fra un pasto e l’altro e non spendo mai un soldo, tranne quando compro qualcosa.

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