Drew Angerer/Getty Images

Preghiera

Il gender fluid non è una moda

Camillo Langone

Chiacchiere da gelateria e fenomeni epocali

Sono seduto in piazza Carignano alla gelateria Pepino, dove nel 1939 venne inventato il Pinguino, e dietro di me si trovano delle signore, donne borghesi di mezz’età, che parlano di vaccini e di vacanze, dopo la politica e il pallone gli argomenti più noiosi che conosca. Finché una di loro parla di “moda del gender fluid”. Quasi tutte le persone, non soltanto le signore, definiscono moda ogni nuovo fenomeno sociale, così riducendone mentalmente la portata. Peccato che spesso si tratti di fenomeni epocali, come il sesso fluido che è effetto e concausa della presente autodistruzione della nostra civiltà.

  

Il genderismo una moda? È come se le matrone romane del V secolo avessero parlato di “moda delle invasioni barbariche”. Sarebbe una voga effimera se fra due o tre anni gli uomini si rimettessero, simbolicamente, i pantaloni, e le donne, realmente, le gonne. Se si rivedessero bambini giocare con la fionda, se le ragazze smettessero di iscriversi a Ingegneria. Se il governo tornasse alla formazione perfettamente maschile che aveva prima del 1976. Ciao. Mi consolo ordinando un Pinguino, “il primo gelato su stecco ricoperto da cioccolato, proposto nei gusti crema, menta, viola, nocciola, gianduja, rosa, fior di latte, caffè e vermouth Cocchi”. Alla crema, grazie.

  • Camillo Langone
  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).