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Bandiera Bianca

La realtà supera di gran lunga la trama del nuovo film di Veltroni

Antonio Gurrado

E se il protagonista militante del Pci avesse visto l'alleanza del partito con Gelmini e Carfagna? E se ancora si fosse scoperto Di Maio come capolista? Peccato che sia stato scritto troppo presto: bastava aspettare un mese in più

Non vedo l’ora che esca il nuovo film di Walter Veltroni, “Quando”. Già lo pregusto: è la storia di un militante Pci (Neri Marcorè) che si risveglia da trent’anni di coma e trova il mondo tutto cambiato. Non solo i suoi affetti più cari si sono riorganizzati, ma anche la politica ormai è irriconoscibile. C’è quindi da riaccompagnarlo, per certi versi rieducarlo, spiegandogli l’intricatissima selva in cui ci troviamo a vivere: ed è un film sull’oggi, non sulla nostalgia.

 

Certo, mi spiace che la lavorazione sia quasi ultimata, quindi non ci sia tempo per gli ultimi ritocchi sull’attualità. Tanto per dire, mi sarebbe piaciuto molto andare a cinema e vedere la storia di un militante che si sveglia all’improvviso e si ritrova alleato alla Gelmini alla Carfagna, con un nuovo partito che pesa la metà dei seggi del partito storico, con la sinistra che per fare la rivoluzione proletario-ambientale vuole allearsi a un avvocato di Foggia e con Di Maio, dico Di Maio, capolista del Pd. Già me lo vedo che domanda: “Dottore, ma quanto sono stato in coma, trent’anni?” “Macché”, risponde il dottore, “un mesetto tutt’al più”.

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