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Bandiera bianca

L'hotel a zero stelle dove non si dorme e si spende un sacco

Antonio Gurrado

C'è un albergo che rieduca alla consapevolezza del presente, un'installazione artistica creata con l'idea di far riflettere le persone sulla guerra e la crisi. I clienti lo amano, ma resta una domanda: ne hanno bisogno?

È nell’agro del paesino di Saillon, canton Vallese, sulla strada per Fully, al civico 41. Se per le vacanze non sapete ancora cosa fare, c’è sempre questo hotel a zero stelle allestito da due artisti svizzeri: un letto a due piazze, un comodino con abat-jour e null’altro, nei pressi di una stazione di servizio, per giunta chiusa. Se temete di non riposare abbastanza, potete star certi che nell’hotel a zero stelle non riposerete affatto, trovandovi senza soffitto né pareti ma sotto i lampioni e di fianco ad automobili che sfrecciano, mentre la temperatura minima si assesta non supera i 15 gradi. Gli artisti che hanno progettato quest’installazione sostengono che serva a non far dormire i clienti così che riflettano sulla guerra, sul virus, sul cambiamento climatico, sulla crisi energetica, eccetera. Affrettatevi a prenotare: pare che l’hotel a zero stelle sia pieno per un bel po’, nonostante che una notte allo stabbio costi più di trecento euro. Tutti clienti che alla guerra, al virus, al cambiamento climatico, alla crisi energetica proprio non riescono a pensare a casa propria, gratis.

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