(foto Ansa)

bandiera bianca

I mali della scuola italiana spiegati con lo sciopero di quattro bidelli

Antonio Gurrado

Alcuni collaboratori scolastici della provincia di Modena hanno scioperato a sostegno della dieta del gruppo sanguigno. Possibile che l'istituzione scolastica sia ancora schiava di queste dinamiche?

A Gaggio, frazione di Castelfranco Emilia, quattro bidelli quattro hanno scioperato causando la chiusura della locale scuola elementare, in quanto senza di loro la dirigente non sarebbe stata in grado di garantire la necessaria assistenza durante le lezioni. Quindi tutti a casa e genitori imbufaliti perché non sapevano dove mettere centosessanta figli piccoli. A Gaggio, frazione di Castelfranco Emilia, si sono concentrati in un sol giorno molti mali d’Italia. La cieca difesa dei propri diritti a discapito di quelli altrui, visto che è bastata l’alzata di scudi di quattro persone a danneggiarne centinaia. L’incombere di una burocrazia capillare e ottusa, visto che saltando quattro rotelline non c’era più verso di far funzionare l’intero meccanismo. L’assenza di gerarchie che dovrebbero essere ovvie, visto che nel settore dell’istruzione il lavoro degli insegnanti ha finito per dipendere da quello del personale non docente. La preponderanza della conventicola, visto che i quattro bidelli appartenevano a un sindacato mai sentito prima.

La dignità pelosa concessa alla pseudoscienza, visto che il sindacato aveva indetto lo sciopero a sostegno della dieta del gruppo sanguigno, che credo abbia la stessa credibilità scientifica della vaccinazione per segno zodiacale. Tutte pastoie da cui la scuola dovrebbe insegnare a liberarsi e di cui invece non perde occasione di mostrarsi schiava.

Di più su questi argomenti: