(foto LaPresse)

bandiera bianca

Il nuovo calendario della serie A è una concessione ai paranoici

Antonio Gurrado

Con i gironi di andata e ritorno asimmetrici, i presidenti, gli allenatori e i tifosi delle squadre si sentiranno vittime di due diversi complotti

Mentre i superficiali si facevano distrarre dalle partite dell’Europeo, noi ossessivo-compulsivi siamo stati scossi da una notiziola trapelata appena nei trafiletti: a partire dal prossimo campionato, la serie A avrà un girone di andata e un girone di ritorno asimmetrici. Pare anzi che non cambierà solo l’ordine delle giornate ma anche quello delle singole partite. Per i non addetti ai lavori, finora è sempre funzionato così: se alla prima di andata c’erano Milan-Bologna, Juventus-Sampdoria e Lazio-Atalanta, si poteva vivere nella certezza che alla prima di ritorno ci sarebbero state Bologna-Milan, Sampdoria-Juventus e Atalanta-Lazio. Col nuovo regolamento invece, ferma restando la prima di andata, Bologna-Milan potrebbe finire alla settima di ritorno, che so, Samp-Juve alla dodicesima e Atalanta-Lazio magari alla penultima. Il casino.

Noi ossessivo-compulsivi, che tentiamo vanamente di imporre un ordine oggettivo al marasma, abbiamo per nemici giurati i paranoici, convinti invece che gli eventi del cosmo seguano un disegno prestabilito volto soltanto a danneggiarli; fra di essi abbondano presidenti, allenatori e tifosi di squadre di calcio, tutti persuasi che il calendario di Serie A venga stilato da misteriosi algoritmi manovrati per causare svantaggi disonesti. L’innovazione entropica introdotta dalla Serie A getta nel panico noi ossessivo-compulsivi pur di rassicurare i paranoici sul fatto che non c’è nessun complotto ai loro danni, tanto che l’ordine delle partite viene di fatto sorteggiato due volte, una all’andata e una al ritorno. Ma l’unico risultato concreto sarà – mentre noi ossessivo-compulsivi ci rifugeremo nelle traiettorie regolari dello snooker – che presidenti, allenatori e tifosi si sentiranno vittime di due complotti, uno all’andata e uno al ritorno. 

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