Lo striscione che i deputati del Movimento cinque stelle hanno srotolato sul tetto di Palazzo Montecitorio, Roma, 6 settembre 2013 (foto Ansa)

Bandiera Bianca

Perché l'assalto al Campidoglio mi sembra così familiare?

Antonio Gurrado

Le analogie tra i fatti americani e chi doveva aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno

Va bene, uno come Jake Angeli lo avevamo già visto in “Attila flagello di Dio”, siamo tutti d’accordo. Ma uno come Derrick Evans, perché mi sembra familiare? Evans era da poco stato eletto deputato nel parlamentino della West Virginia quando, l’altro giorno, ha postato una diretta Facebook in cui si lanciava all’assalto del parlamentone in Campidoglio, strillando “Siamo entrati!” e non resistendo alla tentazione mitomane di parlare di sé alla terza persona come Giulio Cesare e Maradona (“Derrick Evans in Campidoglio!”), prima di mettersi a gironzolare fra gli augusti corridoi, forse intimorito da tanta magnificenza, tramutandosi all’improvviso da impavido sedizioso a innocuo scolaretto in gita. Più rileggo la notizia, più ho un dejà vu. Dove li ho già visti dei parlamentari che dovevano aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno? E che invece, appena dentro, dopo un fugace attacco di mitomania si sono ammansiti facendo finta di nulla?