Jovanotti (foto LaPresse)

Per capire gli italiani non servono i sociologi, basta Jovanotti

Antonio Gurrado

Il Jova Beach Party colpisce per due peculiarità: ingresso gratuito ai bambini e possibilità di essere sposati dal cantante. Ma i fan, ovviamente, hanno creato il caos 

Per capire gli italiani non servono i sociologi, basta Jovanotti. Il Jova Beach Party – che muoverà la prossima settimana da Lignano Sabbiadoro per arrivare a fine agosto a Viareggio – è un evento mastodontico che colpisce per due peculiarità: ingresso gratuito ai bambini e possibilità di essere sposati dal cantante. Gli italiani, popolo ingenuo, hanno creduto che bastasse presentarsi ai cancelli coi figli per farli passare e, popolo analfabeta, non hanno letto il regolamento che richiedeva l’identificazione preliminare dei fanciulli: quindi adesso, popolo recriminatore, se la stanno prendendo con Jovanotti perché la sua tournée seguirà regole che loro stessi hanno sottoscritto acquistando il biglietto. Mah. E per le nozze? Gli italiani, popolo entusiasta, hanno aderito in massa senza considerare, popolo poco aritmetico, che Jovanotti non poteva passare dieci ore a data a sposare sconosciuti, pertanto si sono offesi, popolo permaloso, perché è stata estratta una sola coppia per concerto; né hanno notato, popolo superficiale, che Jovanotti può celebrare solo nozze simboliche quindi, popolo illuso, di fatto sono accorsi a migliaia per farsi sposare da un preposto del comune di Albenga (il regolamento specifica che il cantante non potrà presenziare alla cerimonia ufficiale). Per non parlare di quelli, popolo confuso, che hanno fatto domanda per sposare il proprio gatto oppure di quelli, popolo ottimista, che hanno sporto richiesta di sposare la medesima ragazza, non si sa se consenziente. Ci confermiamo insomma popolo sempre fedele all’antico motto degli esordi di Jovanotti: uno, due, tre, casino.

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