Tutto quello che c'è da sapere sul Jova Beach Party a Milano Linate
Dopo i 16 show sulle spiagge, ecco l’ultima tappa sulla pista dell’aeroporto chiuso per i lavori di ristrutturazione. La maturità artistica, i cialtroni dello pseudo-ambientalismo, il caos dei fan. Ma anche gli ultimi biglietti e un po' di logistica
È il gran finale. Dopo i 16 show sulle spiagge d'Italia, sabato 21 settembre arriva l’ultima tappa del Jova Beach Party, sulla pista dell’aeroporto di Linate a Milano, attualmente chiuso per lavori (riaprirà il 27 ottobre dopo una ristrutturazione a tempo di record). Il concerto di chiusura del tour di Lorenzo Jovanotti inizia sabato alle ore 15.00 (l'apertura dei cancelli è alle 12.30). Quale posto migliore per un generatore di sogni come Jovanotti di una pista da decollo per inventare ancora una volta uno show unico? Il palco, davvero impressionante nelle dimensioni e visibile da lontano, sarà posizionato sul prato dello scalo aereo, rivolto verso Sea Prime (l’area dedicata all’aviazione privata) ed è di quelli che resteranno nella memoria: largo cento metri, avrà di fronte uno spazio di 330 metri di lunghezza per 250 di larghezza. Dodici le torri per luci e audio (in tutte le altre date del tour erano “soltanto” quattro) e questo lascia già immaginare a che spettacolo assisteranno le oltre centomila persone previste.
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Saranno otto ore di musica, con il concerto a chiudere la serata, tra dj-set e uno stuolo di ospiti che va da Benny Benassi a Bombino, dai Cacao Mental agli Ex-Otago, a Ackeejuice Rockers, Albert Marzinotto, Fatoumata Diawara, Flavia Coelho, Paolo Baldini, Rkomi e Takagi & Ketra. “Uno show-kolossal, col triplo dell’amplificazione e dell’impianto luci utilizzato sulle spiagge”, assicura il Giorno, che spiega però come la data meneghina, con i suoi 6 milioni di euro d’incasso, servirà “ad ossigenare i bilanci di un tour partito da Lignano il 6 luglio con perdite tra i 170 e i 200mila euro a data. Nonostante una sfilza di sold-out lunga così, infatti, la difficoltà di confrontarsi con realtà ambientali complesse come le spiagge, mai affrontate prima in Italia con i ritmi e i tempi di tournée, hanno fatto lievitare i costi di produzione da 1 ad 1,5 milioni di euro a concerto. Un disavanzo a cui solo le alte capacità professionali dell’organizzazione che da decenni affianca Lorenzo nelle sue scommesse live hanno permesso di porre rimedio”.
La maturità artistica di Jovanotti
Un filologo tra i versi di Jovanotti (e degli Afterhours): Claudio Giunta ha analizzato due canzoni per vedere come funzionano esclusivamente dal punto di vista verbale. Come ha scritto su queste colonne, “Negli anni Ottanta e Novanta, Jovanotti è stato l’emblema del pop chiassoso, disimpegnato, elementare tanto nelle melodie quanto nei testi (per farsi un’idea bastano i titoli: Go Jovanotti Go, Gimme Five, Vai così, La mia moto, Spacchiamoci le orecchie, Una tribù che balla). La maturità anagrafica ha portato a Lorenzo Cherubini la maturità artistica. Negli ultimi quindici anni ha scritto canzoni completamente diverse, alcune seriamente riflessive (Fango, La terra degli uomini, Ora, E non hai visto ancora niente), altre euforiche, solari (Megamix, Il più grande spettacolo dopo il Big Bang, E’ per te, L’estate addosso, Oh, vita!, Le canzoni). Mezzogiorno è un ibrido. Il tema non è un tema tipico da canzonetta (il tempo che passa, i cambiamenti che porta con sé), ma lo svolgimento del tema ha, come di solito hanno le canzonette, i toni dell’inno, non quelli dell'elegia. Mezzogiorno illustra bene una caratteristica strutturale comune a molte canzoni contemporanee. Nelle strofe, le canzoni 'di una volta' sviluppavano un concetto o un’immagine, entrambi elementari, perseguendo una certa coerenza semantica”.
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I cialtroni dello pseudo-ambientalismo
La tournée estiva del Jova ha dovuto anche affrontare “i cialtroni dello pseudo-ambientalismo”, come li ha definiti lo stesso Lorenzo Cherubini in un duro post su Facebook, che per tutta l’estate lo hanno accusato delle peggiori nefandezze, dal disturbo della nidificazione dei fenicotteri rosa allo sterminio di intere specie di uccelli, allo spianamento di “dune incontaminate” alla “costruzione di eliporti”.
Attenzione, dicono gli ambientalisti, si fa presto a dire spiaggia e mare e sabbia, si tratta di sistemi ecologici complessi e delicati a cui il Jova Beach potrebbe arrecare danni. Per esempio, il 10 luglio, Lorenzo era a Rimini Terme, e gli ecologisti ci hanno fatto notare che in quel luogo ci sono quattro pulcini di fratino, una specie protetta: fermiamo Jovanotti e salviamo i quattro pulcini. Oh, naturalmente la produzione del Jova Beach si difende (noi siamo attenti eccome ai pulcini) e tuttavia è utile ragionare su queste diatribe. Ne discuteremo ancora in futuro perché, sotto sotto, una certa corrente di ambientalismo radicale sembra dichiarare e con molta nettezza: gli umani rappresentano un problema, a volte ci fanno paura, altre volte schifo.
I fan, ovviamente, hanno creato il caos
Il Jova Beach Party è un evento mastodontico che colpisce per due peculiarità: ingresso gratuito ai bambini e possibilità di essere sposati dal cantante (una sola coppia per concerto e si tratta solo di nozze simboliche).
Come arrivare al Jova Beach Party a Milano Linate
Qualche informazione logistica. Due gli ingressi all'area del concerto: uno in viale Forlanini e uno in via Fantoli, raggiungibile anche a piedi dalla stazione Fs di Rogoredo. Chiuse, invece, le uscite Linate della Tangenziale est, mentre i parcheggi si potranno raggiungere dai comuni vicini o da via Corelli.Il consiglio è quello di usare i mezzi pubblici: la metropolitana, i parcheggi atm e alcune linee di superficie termineranno il servizio più tardi del solito.
Qui gli orari speciali di Trenord per il Jova Beach Party
Qui gli orari di metropolitana e bus dopo il Jova Beach Party.
Biglietti
Chi non ha ancora acquistato i biglietti per il Jova Beach Party a Milano Linate ha ancora una possibilità: sono ancora disponibili biglietti al prezzo di 59,80 euro (informazione aggiornata a venerdì 20 settembre).
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