L'estremismo politico, tradotto nel linguaggio dei segni

Antonio Gurrado

Il surreale confronto televisivo tra Forza Nuova, CasaPound e Partito comunista

Ieri sera su Rai News è andato in onda il dibattito fra i leader di Forza Nuova, CasaPound e il redivivo Partito comunista. Per quanto marginale se non decorativo, il confronto è stato a suo modo rivelatore grazie alla costante presenza, su metà schermo, di una signora che traduceva la tribuna politica nel linguaggio dei segni. Ora, trattandosi di candidati per propria stessa ammissione estremisti, le loro argomentazioni oscillavano fra l'iperbolico e l'apocalittico; la signora doveva dunque industriarsi a renderle tramite movimenti talvolta esagitati, facce grottesche, gran mulinare degli arti superiori. Inoltre, poiché gli estremi si toccano, pareva che a tratti i leader intervistati si rincorressero o addirittura rilanciassero anziché contrapporsi: "Fuori dall'euro! No, fuori anche dalla Nato! Il capitalismo vuole l'immigrazione! No, il capitalismo vuole il razzismo!". Poiché la signora che interpretava i loro interventi era una sola, a guardarla senza volume sembrava intenta a litigare forsennatamente con se stessa agitandosi ed esagerando sempre di più. Dava un'immagine talmente fedele e profonda dell'Italia di oggi che, a fine trasmissione, veniva quasi voglia di votare per lei.

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