Matilde Siracusano (foto Imagoeconomica)

Dal #bungabunga al #metoo, la nuova ondata della morale pubblica

Antonio Gurrado

L'indignazione per gli attacchi sessisti dei grillini alla deputata di Forza Italia Matilde Siracusano ci dice quanto sia facile fare i femministi oggi

Facile fare i femministi oggi e indignarci perché i deputati a Cinque stelle hanno rovesciato oscenità sessiste su una deputata di Forza Italia, Matilde Siracusano. E facile anche scaricare la responsabilità dell’accaduto sull’improntitudine del buon selvaggio grillino che, nella propria smania di aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, dimentica sovente di essere seduto in quel medesimo Parlamento e che, di conseguenza, il tonno è lui. In sintesi, alla deputata in questione è stato rimproverato – se traduco le grida in articolato ragionamento – che il suo partito seleziona le candidate per meriti estetici e capacità che non dico; ergo, se la deputata siede in Parlamento, è perché ha sfruttato doti muliebri anziché restare a casa a lavare i piatti e fare la calzetta. Bella roba, davvero. L’indignazione per l’accaduto dimentica tuttavia che il grillismo è una malattia degenerativa della politica, che attacca destra e sinistra urlando contro di esse (a volume amplificato e in contesti inopportuni) tutto ciò che destra e sinistra si sono urlate addosso in tv o in piazza negli anni, per guadagnare il voto di uno spettatore o di un passante in più. Ora che viviamo nell’èra del #metoo tutti si scandalizzano per il sessismo di argomentazioni che, all’epoca del #bungabunga, apparivano usbergo di resistenza civile: ma, quando la morale pubblica procede a ondate, c’è sempre il pericolo di affogare nella risacca.

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