I veri santi contemporanei sono Griezmann e Mbappé

Antonio Gurrado

Calciatori come nuovi eroi. In Francia i giudici dovranno decidere se un bambino può essere chiamato o meno con i nomi dei due attaccanti 

In Francia sarà la procura della Repubblica a decidere se una coppia aquitana possa chiamare il figlio Griezmann-Mbappé: per gl’inesperti, trattasi di doppio nome neologistico che unifica i cognomi degli attaccanti della nazionale di calcio campione del mondo in carica. I giudici stabiliranno se la scelta pregiudichi l’interesse del minore e, in effetti, volendo trasporre il caso in Italia, si può immaginare che una bimba chiamata Lasagna-Zaza non è destinata ad andar lontano. A favore della creatività dei genitori calciofili milita tuttavia il fatto che esista già, da qualche parte in Francia, un piccolo Griezmann, inteso come nome di battesimo: ergo non si vede perché debba risultare dannosa l’aggiunta del compagno di reparto per comporre un nome a due punte. Si potrebbe altresì, per completezza, estendere il criterio e battezzare il pupo con l’intera formazione in ordine di ruolo, dal portiere all’ala sinistra come ai tempi di Sarti-Burgnich-Facchetti. Del resto i nomi derivati da cognomi altrui abbondano – i Washington e gli Edison, per esempio – quindi c’è da chiedersi se la magistratura sarebbe intervenuta anche qualora il neonato si fosse chiamato Macron o Chirac o magari DeGaulle, che sembra un bel nome da futuro cestista in NBA. Come LePen, del resto. In fondo i due ingenui genitori non hanno fatto che certificare un mutamento d’orizzonte, ricercando eponimi nella cultura pop ed elevandoli a benefattori del popolo al pari degli inventori e dei governanti. Soppiantati così gli antichi eroi francesi, come San Dionigi o Santa Giovanna d’Arco o San Luigi, si noterà che, quando una nazione non sa come battezzare i propri figli, vuol dire che non sa più a che santo votarsi.

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