Hillary Clinton (foto LaPresse)

Una lobby di donne che usa il sesso come arma per il potere: appunti per capire la lotta Trump-Hillary

Antonio Gurrado
La Clinton è talmente disperata da avere impostato la prima parte della campagna sull'esigenza di votare per lei in quanto donna, e la seconda sull'indegnità di votare per il suo avversario in quanto uomo (cioè ardito, sbruffone e maiale).

“Esiste una guerra tra uomini e donne, riguarda il potere e utilizza il sesso come arma letale”. Questa lucida verità meritava di essere ricamata in oro in prima pagina, invece si trova mimetizzata nella rubrica frivola del Corriere che Antonella Baccaro dedica alla vita da single, ossia alla lotta di trincea fra generi contrapposti. È una dichiarazione universalmente valida che diventa lampante se riferita alla campagna elettorale americana: un fuorionda boccaccesco smaschera Trump e “Hillary lo azzanna alla giugulare, forte di un elettorato femminile guidato da una lobby di donne single e di potere”, donne cioè che vogliono rendere gli uomini inutili e schiavi.

 

Per questo si sono finte così scandalizzate dalla millanteria da caserma di Trump, e poveri quelli di noi che le hanno seguite scodinzolando: non si sono accorti che la Clinton è talmente disperata da avere impostato la prima parte della campagna sull'esigenza di votare per lei in quanto donna, e la seconda sull'indegnità di votare per il suo avversario in quanto uomo (cioè ardito, sbruffone e maiale). “Vogliamo spingere il discorso del politicamente corretto oltre, demolendo le pulsioni e le fantasie maschili per ricostruirle secondo i nostri desideri?”, domanda la Baccaro alle corrieriste facendomi improvvisamente capire perché, pur trovando Trump impresentabile, dentro di me qualcosa d'insopprimibile continui ad aggrapparsi a lui istintivamente. “La sfida lanciata da Hillary è epocale, l'esito ridisegnerà i rapporti tra uomo e donna. Forse anche nella sfera più intima”: perché Hillary e la sua lobby combattono per sancire la definitiva superiorità etica delle donne; io combatto per difendere il mio diritto ad avere voglia di star sopra.

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