Voltaire papista Quando un editore britannico intende promuovere un saggio puntando sul pragmatismo, di solito mutua un’espressione dalle pubblicità degli attrezzi per il bricolage: “It does exactly what it says on the tin”, ovvero “Fa esattamente ciò che sta scritto sulla confezione”. Non è criterio che si possa applicare a “Lo strano Illuminismo di Joseph Ratzinger”, il nuovo libro di Vincenzo Ferrone appena pubblicato da Laterza, ma certo non per imperizia dell’autore che è anzi uno dei principali studiosi italiani dei Lumi. Leggi Quella caricatura del liberalismo che sono le inchieste sul Vaticano di Giuliano Ferrara Antonio Gurrado 25 FEB 2013
Quant’è difficile orientarsi a Oxford leggendo il romanzo di Dexter C’è un mistero in “Niente vacanze per l’ispettore Morse”, giallo di Colin Dexter appena pubblicato da Sellerio, ma non ha niente a che fare con l’identità dell’assassino. Nel risvolto l’editore spiega che la scena del crimine è la chiesa di St. Frideswide a North Oxford. Nel romanzo tuttavia Dexter confonde le acque piazzando la chiesa prima nella zona di St. Ebbe’s, all’imbocco di South Oxford; poi in Cornmarket Street, ossia al centro spaccato della città; infine un po’ più su, all’altezza della biblioteca Taylor. Antonio Gurrado 03 GEN 2013
Bad sex award "Il mio sesso nuotava nella gioia come un pesce nell’acqua”, ha scritto l’autrice canadese Nancy Huston nel suo ultimo romanzo “Infrared”, ed è stato più che sufficiente a farle vincere il Bad Sex Award. Il riconoscimento per il peggiore sesso scritto dell’anno, che la Literary Review assegna da vent’anni, era assurto alla massima visibilità nel 2010, quando si sospettava potesse vincerlo Tony Blair, grazie ai vividi amplessi con Cherie descritti nell’autobiografia “Un viaggio”; ma a sorpresa l’ex premier era stato scalzato dal suo ex spin doctor Alastair Campbell, finalista col romanzo “Maya” e battuto in extremis dall’outsider Rowan Somerville. Antonio Gurrado 06 DIC 2012
Diario di un sindaco insonne alle prese con la generazione dei falliti Roberto Balzani, sindaco di Forlì, soffre d’insonnia; trova difficoltà a concentrarsi, mangia disordinatamente e passa metà delle sue giornate a ripetersi che non deve impazzire. Questi sintomi preoccupanti – che lui stesso racconta in “Cinque anni di solitudine: memorie inutili di un sindaco” (Mulino) – sono iniziati dopo che aveva vinto per quarantaquattro voti le primarie comunali del Pd, sconfiggendo il sindaco uscente Nadia Masini e trovandosi di fronte alla necessità di impegnarsi in prima persona nell’esercizio politico. Antonio Gurrado 10 NOV 2012
De bello Taranto L’Ilva sta chiudendo, il Taranto è fallito e neanche la birra Raffo si sente molto bene”. Parafrasa Woody Allen lo scrittore Giuliano Pavone, tarantino trapiantato a Milano che ha raccontato con ironia le varie anime della sua città d’origine nel romanzo “L’eroe dei due mari” (Marsilio). I ministri che domani si presenteranno a Taranto troveranno infatti una città in crisi d’identità. Il famigerato caso Ilva viene percepito come culmine di un progressivo smottamento delle certezze dei tarantini. Leggi Taranto, dati impeccabili ma vecchi sui tumori (nel nord-est va peggio) di Roberto Volpi - Leggi Dei delitti e dei tumori di Giuliano Ferrara - Leggi L'integrismo giudiziario di Marina Valensise - Leggi Cercasi magistratura "prevedibile" - Leggi Pm Onnipotenti, politica impotente di Giuliano Ferrara Antonio Gurrado 17 AGO 2012
Una radicale, utopica e inutile spending review nella Francia del ’700 La madre di tutte le spending review risale al 1768, quando il giovane parigino Louis-Sébastien Mercier inizia a scrivere un volume in cui racconta di essere stato colpito dalle critiche mosse da un inglese ai “numerosi e strani abusi” del regno di Luigi XV. Mercier, stupito che la Francia stia ancora in piedi, congeda l’inglese e sogna un futuro migliore. Trattandosi forse del primo esperimento di utopia temporale e non spaziale, non può costruire dal nulla leggi che regolino idealmente gli abitanti di un recesso immaginario. Antonio Gurrado 14 LUG 2012
Il filosofo intello-parisien e la sciampista, perché alla fine vince lei Nelle librerie parigine è facile trovarlo in vendita a metà prezzo, destino dei libri regalati e poi restituiti. In quelle italiane da qualche giorno è possibile comprarne la traduzione, pubblicata da Gremese col titolo “Non il suo tipo” (165 pp., 13 euro), e chissà se incontrerà lo stesso destino. Potrebbe non essere un male: se un libro così personalistico e cerebrale, un’autofiction del bel tenebroso filosofo Philippe Vilain, un vero “romanzo intello-parisien” come lo definisce l’autore stesso, viene restituito da lettori indignati o sconcertati, ci sarà pure un motivo. Antonio Gurrado 07 LUG 2012
Buon compleanno all’“Ulisse”, finalmente popolare come lo voleva Joyce Quando la Shakespeare & Co. pubblicò l’“Ulisse”, il 2 febbraio 1922, Joyce gongolava perfido: “Ci ho messo dentro tanti di quegli enigmi che fra cent’anni gli studiosi staranno ancora cercando di risolverli”. Ne sono passati novanta e nel frattempo gli studiosi hanno intasato gli scaffali con tentativi più o meno arditi di sceverare ogni ambiguità del testo in un crescendo di erudizione e costo. L’agile guida del 1930, scritta da Stuart Gilbert sotto l’occhio vigile di Joyce stesso, costava molto meno del ponderoso “Allusions in Ulysses” del 1968, per tacere della miriade di volumi su specifici aspetti dell’opera il cui prezzo si attesta su quote proibitive. Antonio Gurrado 04 FEB 2012
Meglio la pièce di Castellucci di certe banalità sul Galilei e la chiesa Della reazione cattolica contro “Sul concetto di volto nel Figlio di Dio”, la pièce di Romeo Castellucci ora in scena al “Franco Parenti” di Milano, hanno colpito i più evidenti errori di calcolo: da tempo lo spettacolo era in cartellone in Francia e troppo a lungo è parso che l’oggetto del contendere fosse il lancio di escrementi o bombe a mano – non incluso nella versione italiana – contro la gigantografia del “Salvator mundi” di Antonello da Messina. Antonio Gurrado 26 GEN 2012
Ti odio, calabrone Ultimo venne il calabrone. Una sera d’estate stavo guardando su Rai1 degli spezzoni di tv vintage col dito pronto sul telecomando nel caso in cui i montatori, dopo “Canzonissima” e “L’amico del giaguaro” e “Un due tre”, mi propinassero a tradimento Panariello (forse per insipienza, forse per crudele voluttà di dimostrare la decadenza dei tempi), quand’ecco che il bianco e nero si è fatto colore e dal giardino di delizie che custodiva Panelli e Vianello e Tognazzi e Gassman ho visto spuntare a mo’ di pianta carnivora il mezzobusto di Roberto Saviano. Antonio Gurrado 02 SET 2011