Benjamin Netanyahu

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Redazione

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu si rivolge al Congresso degli Stati Uniti per mettere in guardia contro un accordo sul nucleare iraniano. LA DIRETTA

Il discorso del premier israeliano Benjamin Netanyahu al Congresso degli Stati Uniti può segnare un passaggio cruciale sul fronte delle relazioni tra Washington e Gerusalemme. "Difficile ricordare un'attesa così palpitante", scrive il New York Times per descrivere l'atmosfera attorno alla visita di Netanyahu. "Sarà il discorso più importante della sua carriera politica", ha previsto Abraham H. Foxman, direttore della dall'Anti Defamation League.

 

C'è da aspettarsi un appello di Netanyahu contro il metodo obamiano applicato alla trattativa sul nucleare iraniano, basato sul compromesso e su una modalità di dialogo che Israele teme molto per la propria sicurezza. "Sia Israele sia gli Stati Uniti sono d'accordo sul disarmo dell'arsenale nucleare di Teheran. Ciò che cambia è il modo in cui si vuole raggiungere questo obiettivo", ha spiegato lo stesso premier israeliano parlando all'American Israel Public Affairs Committee a Washington. Molti democratici americani dovrebbero abbandonare l'aula al momento del discorso di Netanyahu (The Hill ne ha contati 55, almeno nelle intenzioni). Alle 11,30 locali, proprio mentre il premier israeliano si rivolgerà al Congresso, Barack Obama sarà impegnato a fare qualcos'altro (la Casa Bianca ha annunciato una conference call con l'Europa su altre questioni; Obama inoltre non ha incontrato Netanyahu in questi giorni con la scusa che il presidente americano non incontra altri leader a ridosso delle elezioni politiche nei loro paesi).

 

[**Video_box_2**]L'appello di Netanyahu affinché Stati Uniti (ed Europa) ripensino bene alle condizioni dell'accordo con l'Iran arriva poi a due settimane dalle elezioni politiche in Israele e con segnali ottimistici che arrivano dalla Svizzera su una rapida conclusione del negoziato con l'Iran (oggi, il ministro degli Esteri tedesco ha detto che "in dieci anni di negoziati non si è mai stati così vicini a un'intesa"). L'accordo prevede una riduzione delle centrifughe usate per arricchire l'uranio per almeno i prossimi 10 anni, permettendo nel frattempo le visite degli osservatori internazionali. Nel caso volesse dotarsi dell'atomica, l'Iran avrebbe così bisogno di almeno un anno di tempo, abbastanza per permettere all'occidente e a Israele di rispondere con misure adeguate.


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