Quantitative easing al vaglio della Bce, ma per funzionare deve "essere grande"

Redazione

Il 22 l'annuncio, dice Benoit Coeuré, membro del comitato esecutivo dell'Eurotower.

Il quantitative easing "per essere efficace deve essere grande". In un'intervista all'Irish Times Benoit Coeuré, membro del comitato esecutivo dell'Eurotower, spiega come gli effetti del programma di acquisti che dovrebbe essere annunciato il prossimo 22 gennaio dipendono "dalle dimensioni, dalla tipologia, dai titoli di Stato che compreremo, tutte decisioni collegate che sono ancora in fase di studio".

 

Quanto alla possibilità di una decisione a maggioranza, Coeuré sottolinea che se "servisse sempre l'unanimità, non avremmo bisogno di un consiglio direttivo". "In tutto il mondo - ricorda - ci sono comitati di politica monetaria e la ragione è quella di avere diversità di vedute, uno scambio di opinioni, perché nulla è mai così semplice". Il membro del comitato esecutivo sottolinea come il varo di un Quantitative Easing "è probabilmente ancora meno semplice del solito". Si tratta infatti "di uno strumento nuovo" che "potrebbe avere conseguenze non volute, effetti negativi: potrebbe creare rischi per la stabilità finanziaria, perché spingerà al rialzo i prezzi degli asset".

 

La Bce, spiega Coeure, deve comunque ancora decidere se il programma di acquisto di titoli dovrà pesare solo su paesi specifici o sull'intera Eurozona. Ad ogni modo, ha aggiunto, "il quantitative leasing avrà come obiettivo un impatto di lungo termine sulle condizioni di finanziamento dell'Eurozona e non solo nei paesi periferici".

 

"I rischi di deflazione sono aumentati nell'estate del 2014 e le autorità europee devono mettere in campo tutti gli strumenti per stimolare la crescita", ha detto ancora Coeure, che ha poi definito "fuori questione" la possibilità che la Grecia lasci l'euro.

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