Matteo Renzi e Giorgio Napolitano (foto LaPresse)

Napolitano, annunciando l'addio "imminente", elogia Renzi e il governo

Redazione

Durante i saluti al corpo diplomatico al Quirinale il presidente della Repubblica si congratula con il premier per lo sforzo per "correggere mali antichi che hanno frenato lo sviluppo del paese". Da Cuba e America "segno di pace inatteso".

Giorgio Napolitano saluta il corpo diplomatico al Quirinale e introducendo il suo discorso annuncia "l'imminente conclusione del mio mandato presidenziale". Gli auguri natalizi sono occasione per sottolineare la massima stima per il governo guidato da Matteo Renzi e per il suo "ampio e coraggioso sforzo per eliminare alcuni nodi e correggere mali antichi che hanno negli ultimi decenni frenato lo sviluppo del Paese e sbilanciato la struttura stessa della società italiana e del suo sistema politico e rappresentativo".

 

"Un'opera difficile e non priva di incognite, quella avviata e portata avanti dal presidente del Consiglio e dal governo. Ma - ha aggiunto il capo dello Stato - vi potevano essere alternative per chi, come noi, crede nelle potenzialità di questo Paese, nel ruolo che deve rivestire in Europa, negli ideali che vuole portare e nella missione di pace che vuole svolgere nel mondo?".

 

Durante il suo discorso il presidente della Repubblica ha inoltre sottolineato come grazie al semestre di presidenza italiana dell'Unione europea, ci sia stato uno sforzo "con qualche successo, di focalizzare l'attenzione e la volontà politica dei paesi membri sull'imprescindibile necessità che l'Unione sia nuovamente motore di crescita e di sviluppo, sapendo combinare tale primario obbiettivo con realistiche regole di riequilibrio e disciplina fiscale".

 

Giorno Napolitano si è inoltre soffermato sulla storica apertura dei rapporti tra Cuba e Stati Uniti:  "Un segno di pace inatteso e benvenuto in questo senso ci è giunto ieri dagli annunci del presidente Obama e del presidente Raul Castro, di una svolta nei rapporti tra i due paesi, una svolta, dovuta anche alla illuminata mediazione della Santa Sede, che possiamo ben definire storica, ricordando le drammatiche tensioni che in quell'area opposero le due superpotenze che si confrontavano in un mondo rigidamente diviso in blocchi".

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