Angela Merkel (foto Ap)

Angela, svegliati e spendi

Redazione

Berlino fa pressing su Draghi ma dovrebbe pensare al (suo) futuro. "Non sono contento del dibattito sull’acquisto di prodotti cartolarizzati da parte della Banca centrale europea”, ha detto il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schäuble a proposito delle manovre elaborate dal governatore della Bce.

"Non sono contento del dibattito sull’acquisto di prodotti cartolarizzati da parte della Banca centrale europea”. Il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schäuble, ieri è tornato a criticare le mosse espansive di Mario Draghi chiedendo al Bundestag di appoggiare l’Unione bancaria ma invitando la Bce a separare “nel modo più stretto possibile” le funzioni di vigilanza dalla politica monetaria per “evitare conflitti di interesse” (in favore dei paesi periferici, s’intende).

 

E’ l’ultima goccia dello stillicidio tedesco all’indirizzo di Draghi. Altre ne pioveranno se è vero, come dice l’ex giudice della Corte costituzionale tedesca, Udo Di Fabio, che presto “qualcosa verrà fuori”. Ovvero nuove cause legali contro la Bce. Dispute motivate, dice Di Fabio a Reuters, dalle nuove misure non convenzionali che Draghi s’è detto “pronto a usare se serve” contro la deflazione. Il canovaccio è simile alla disputa sull’Omt (l’annuncio di acquisto di titoli pubblici che annichilì la speculazione nel 2012) passata da Karlsruhe al vaglio della Corte di giustizia europea (prima udienza: 14 ottobre).

 

C’è invece chi pensa che Berlino dovrebbe occuparsi del suo futuro, ergo quello europeo. E’ la tesi del libro in uscita “L’illusione tedesca” di Marcel Fratzscher (presidente del German institute for economic research) con l’imprimatur di Sigmar Gabriel, ministro socialdemocratico dell’Economia. Motivo?  La Germania butta soldi nelle rinnovabili, ha infrastrutture centenarie, quasi come la sua popolazione, ma investe zero. Draghi ha appena ricordato a tutti la parola “investimento”, ma la cancelliera Angela Merkel non vuol sentire.