John Cantlie durante il suo secondo video diffuso dallo Stato islamico

Il secondo video del “portavoce” inglese di Is

Redazione

“Lend me your ears”, prestatemi ascolto, dice per la seconda volta John Cantlie, il giornalista inglese prigioniero dello Stato islamico, nell’ultimo video di propaganda del gruppo terroristico.

“Lend me your ears”, prestatemi ascolto, dice per la seconda volta John Cantlie, il giornalista inglese prigioniero dello Stato islamico, nell’ultimo video di propaganda del gruppo terroristico. Lo scorso 18 settembre è stata pubblicata la prima “puntata” di una serie di video di qualche minuto ciascuno in cui Cantlie, che ha lavorato per il Sunday Times, il Sun e il Sunday Telegraph, indossa la tunica arancione dei prigionieri di Guantánamo e parla del Califfato e dell’intervento militare a guida americana dal punto di vista dei terroristi. Il video è un cambiamento notevole della strategia comunicativa del Califfato, che servendosi di Cantlie come portavoce si appella direttamente al pubblico occidentale e alla sua riluttanza a entrare in una nuova guerra mediorientale. Alla fine del primo video Cantlie promette l’uscita di nuove “puntate”, la seconda è stata pubblicata ieri.

 

L’ambientazione è la stessa, Cantlie indossa la tunica arancione e dietro di lui c’è uno sfondo nero. “In questa puntata”, dice, “vedremo come i governi occidentali stanno marciando frettolosamente verso una guerra intensa in Iraq e Siria senza prestare attenzione agli insegnamenti del passato recente”. Cantlie evoca il Vietnam, dice che è da allora che “non assistiamo a un tale casino”, e cita alcuni funzionari critici con le scelte dell’Amministrazione americana, come l’ex ufficiale della Cia Michael Scheuer, che ha detto che “il presidente Obama non ha la minima intenzione di sconfiggere lo Stato islamico”. Dice che il conflitto in Iraq appena iniziato sarà molto più complicato della “dumb war” (così la chiamò Obama) iniziata da George W. Bush, che la coalizione raccolta da Washington è un “circo” e che la forza dello Stato islamico è grandemente “sottovalutata”. La stima di 15 mila soldati necessari per sconfiggere lo Stato islamico, dice, è “risibilmente bassa”. Cantlie, che ha annunciato nuove puntate dei video propagandistici, è prigioniero in Siria dal novembre 2012. Insieme a lui ci sono due cooperanti americani e un altro cittadino inglese, Alan Henning.

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