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Tre capi militari di Hamas uccisi a Gaza

Redazione

Il direttivo militare delle brigate Ezzedine al Qassam è stato dimezzato in seguito a un raid aereo su Rafah.

La tregua saltata, missili palestinesi che partono verso Israele, raid aerei di risposta sulla Striscia. E' tornata la guerra a Gaza dopo il fallimento dei trattati per una tregua duratura al Cairo. E a poco servono i timidi appelli del presidente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il rappresentante britannico Mark Lyall Grant, che prova a ordinare alle due delegazioni di "ritornare al tavolo dei negoziati indiretti al Cairo per raggiungere urgentemente una tregua stabile e sostenibile". In Medioriente si continua a combattere.

 

Nella notte l'esercito israeliano è riuscito a colpire al cuore il potere di Hamas: sono infatti rimasti vittima di un raid aereo su Rafah tre importanti comandanti militari delle brigate Ezzedine al Qassam. Il gruppo terroristico ha confermato la notizia e ha fornito i loro nomi: Mohammed Abu Shamala, Raed al-Atar e Mohammed Barhum.

 

Quanto accaduto "aumenterà la nostra determinazione, Israele pagherà a caro prezzo i crimini commessi contro il popolo palestinese". E' quanto si legge in una nota diffusa dal braccio armato del movimento islamico palestinese che ha già intensificato il lancio di missili in territorio israeliano. Gli obiettivi sono, come annunciato ieri, gli aeroporti.

 

 

L'aumento dell'offensiva di Hamas però, almeno secondo l'esperto analista militare di Haaretz Yossi Melman, dovrebbe avere vita breve. L'uccisione infatti di Raed al-Attar and Mohammed Abu Shamala potrebbe risultare l'avvenimento che potrebbe cambiare il corso degli eventi della guerra a Gaza, essendo loro due le menti strategiche delle azioni di guerriglia di Hamas. Shamala infatti era il comandante più anziano di Hamas e coordinava gli spostamenti delle milizie; era inoltre al comando dell'operazione Sufa, nella quale cui tre militanti di Hamas riuscirono a entrare in Israele attraverso un tunnel sotterraneo. Attar invece era il responsabile della costruzione delle gallerie nel sud della Striscia.

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