Con ungol da 25 metri al 91' Messi ha salvato l'Argentina da un'impronosticabile 0-0 con l'Iran (foto LaPresse)

La maledizione della seconda giornata

Lanfranco Pace

E’ la maledizione della seconda luna: alla seconda giornata le squadre di tradizione e candidate al titolo, si incartano, dimostrano limiti fisici e di gioco. Non ci sono più squadre che vanno ai Mondiali per fare da materasso o per spararsi dei selfie.

E’ la maledizione della seconda luna: alla seconda giornata le squadre di tradizione e candidate al titolo, si incartano, dimostrano limiti fisici e di gioco. Ha fatto eccezione la Spagna che ha sbagliato la prima e la seconda, mostrandole rughe impietose di una generazione fantastica. Ha faticato enormemente il Brasile, inchiodato sullo 0 a 0 dal Messico. L’Argentina ha dovuto aspettare 91 minuti e un’invenzione dai 25 metri di Leo Messi per piegare l’Iran che non solo ha resistito bene ma ha addirittura messo alle corde l’avversario. Il Ct Sabella ha schierato una batteria di attaccanti da un centinaio di gol l’anno e dal valore globale di non meno di cinquecento milioni di euro: Messi, Di Maria, Aguero e Higuain, non hanno combinato granché, Messi prima del gol aveva girato a vuoto, confuso, velleitario, a metà ripresa il Ct ha sostituito Higuain e Aguero con Palacio e Lavezzi ma la musica non è cambiata: il migliore dell’Argentina è stato il portiere Romero, autore di tre parate decisive con cui ha tenuto a galla i suoi. Se l’Iran avesse vinto e pure con margine, non ci sarebbe stato furto. Ma il pallone raramente è giusto.

 

A metà ripresa la Germania invece era addittura sotto di 2 a 1: questa con il Ghana probabilmente è stata la più bella partita vista finora, sicuramente la più combattuta. Löw ha fatto entrare un ragazzino di 36 anni, Miroslav Klose, per agguantare il pareggio: ha esultato con un salto mortale in avanti ma siccome è anche alto non l’ha potuto chiudere bene, non è ricaduto sui piedi ma lungo a terra. Grazie nonno, hanno titolato i tabloid tedeschi. Da quelle parti non si rottama niente e nessuno. I rischi di passi falsi aumentano considerevolmente quando si affrontano non squadre europee ma di altri continenti. La Germania passeggia con il Portogallo e rischia con il Ghana, la Francia vince con la Svizzera e con l’Honduras, la più modesta fra le squadre del centro e del sud America, ma per capirne il vero valore andrebbe vista contro il molto più tosto Ecuador senza già la qualificazione in tasca.

 

L’Olanda ha asfaltato la Spagna e sofferto enormemente contro l’Australia, ha vinto fortunosamente su un errore difensivo negli ultimi minuti. E non sarebbe affatto soprendente se gli Stati Uniti questa sera buttassero fuori un Portogallo, che senza un Cristiano Ronaldo al massimo della forma è modesto, e si qualificassero addirittura prima della Germania. Non ci sono più squadre che vanno ai Mondiali per fare da materasso o per spararsi dei selfie. La circolazione dei giocatori e dei tecnici ha prodotto un livellamento verso l’alto del calcio e diffuso l’importanza della tattica: ma ha fatto crescere in modo esponenziale il rischio di esporsi a figuracce epocali. Ora che chiunque può vincere con chiunque, cento, mille Coree ci aspettano.

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  • Giornalista da tempo e per caso, crede che gli animali abbiano un'anima. Per proteggere i suoi, potrebbe anche chiedere un'ordinanza restrittiva contro Camillo Langone.