Gli Azzurri prima della sfida contro la Costa Rica (foto LaPresse)

Italia tra paura, lentezza e poca lucidità. Le pagelle alternative

Pierluigi Pardo

Buffon parte in salita, Chiellini ne combina di ogni, Balotelli ne sbaglia troppe e Insigne gira a vuoto.

BUFFON 6 – PARTENZA IN SALITA – Il suo Mondiale comincia malissimo. Colpe personali poche, al massimo una lettura così così del cross che porta al gol partita di Bryan Ruiz. Il problema non è lui. Spettatore dello scempio.

 

ABATE 5 – FRENO A MANO – Prandelli lo mette per dare spinta ma è poca roba. Paga la disabitudine al campo degli ultimi dodici mesi e una condizione mediocre.

 

BARZAGLI 6 – LA CURA – Come la voce narrante della canzone di Battiato prova a proteggere tutti da dolori e sbalzi d’umore, dal primo salvataggio su Tejeda fino al fischio finale. Per la seconda volta consecutiva deve bilanciare gli errori del suo vicino. In dubbio fino all’ultimo per la tendinite è sempre tra i migliori.

 

CHIELLINI 4 – PAURA E DELIRIO A RECIFE Ne combina di ogni e il paradosso è che se abbiamo due risultati a disposizione contro l’Uruguay lo dobbiamo anche a lui, al salvataggio poderoso in extremis su Urena. Ma il resto è un horror. Sbaglia sul gol dopo essere stato graziato sul rigore.

 

DARMIAN 5.5 – LA MEGLIO GIOVENTU’ Cambia fascia rispetto all’esordio ma non cambia l’attitudine. Combatte, corre e lotta. Ha energia, cosa rara in questo pomeriggio umido e sbagliato. Non chiude in tempo sul gol ma di fronte alle colpe degli altri, sembra un dettaglio.

 

THIAGO MOTTA 4.5 – KIESLOWSKI Lento come certi film del maestro polacco. Prandelli lo mette per far girare palla, ma stavolta la boccia ce l’hanno sempre loro. Esce alla fine del primo tempo e pensi che migliorerà. Ma ti sbagli.

 

MARCHISIO 5.5 -  MAS QUE NADA - E’ uno dei pochi con la spia della riserva non ancora accesa del tutto, prova a sfidare l’entropia ma rimane impantanato nel caos del centrocampo, nello sporco di una partita confusa. Prova a semplificare ma fatica anche lui. 

 

PIRLO 6.5 – SPRINGSTEEN Quello che siamo è soprattutto lui, immortale come una strofa di Bobby Jean o l’assolo di sax di Jungleland. Leggenda al servizio di una truppa troppo debole. Su punizione prova a colpire, sfruttando l'ispirazione della terra di Juninho. Non va.

 

DDR 5 –  GLI SPARI SOPRA Sognava un pomeriggio divertente e invece esce con un problema al polpaccio dopo una recita stanca e confusa. Gira a vuoto e rimane ipnotizzato dal Ticos Taka di Costarica.

 

CANDREVA 4.5 – LOST - Svuotato improvvisamente dopo le meraviglie di Manaus. Non trova mai il tempo degli inserimenti, galleggia tra la linea di Pirlo e De Rossi e quella di Balo, più avanti. Come un naufrago senza meta.

 

BALOTELLI 5 – THE OTHER SIDE OF THE MOON - Le premesse erano ottime. Un Paese che lo ama, il Brasile. Fanny, il matrimonio, gli amici, tutti presenti, sul posto. E invece no. Sbaglia una grande occasione. Poi spara centrale. Poi reclama un rigore e ha ragione. Poi si innervosisce e becca il giallo per una manata. Anche per lui è un giorno sbagliato.

 

CASSANO 5 – BARI (TROPPO?) VECCHIA Dà sempre la sensazione di poter essere utile ma gli manca lucidità. Sbaglia moltissimo e non ha la brillantezza per saltare l’uomo. I maligni pensano al tramonto. Paradosso nel giorno del debutto al Mondiale.

 

INSIGNE 5 – SI E’ VERIFICATO UN ERRORE DI CONNESSIONE Si muove, parecchio. A vuoto, però. Ha energia ma gioca da solo, palla tra i piedi, dribbling e errori.

 

CERCI sv -

 

PRANDELLI 4.5 – BLU NOTTE Un vero mistero italiano. La metamorfosi in sei giorni della squadra e del suo condottiero. Sbaglia la mossa Thiago Motta e l’approccio generale alla partita. Nel secondo tempo cambia tre moduli e chiude con tre attaccanti e mezzo ma nessuno dà profondità. E la condizione fisica della squadra improvvisamente è un problema. 

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