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L’importante è muoversi. Parla Andrea Augello

Il futuro remoto del Pdl tra Molotov e “Fatherland”

“Un’alleanza innaturale con il Pd e un rapporto obbligato con il governo Monti. Questo è il campo da gioco in cui si muove il Pdl, e non è detto che sia un male. L’unica cosa da evitare è la paralisi, lo stare fermi, il farsi trascinare. Questa fase noi la dobbiamo guidare e ripoliticizzare, tenendo presente che i guai dell’Italia non li risolveranno né la reintroduzione dell’Ici né la patrimoniale, perché il problema è anche europeo: che facciamo con la Bce?”.

27 NOV 2011

Il Pdl sulla via dell’umiltà

Sono sospesi i fasti di un tempo, il Pdl non si riunisce più a Via del Plebiscito 102, domicilio di Silvio Berlusconi. L’ex presidente del Consiglio preferisce lo stadio Meazza (“Non conto più niente”, ha detto a un tifoso del Milan che gli chiedeva di non alzare le tasse) e sembra aver eletto a proprio nuovo palcoscenico il tribunale di Milano. Così ieri, in effetti, il Cav. è passato da Roma, ha riguadagnato, sì, le stanze di Palazzo Grazioli, ma è la politica del centrodestra a non passare più (non come una volta, almeno) da casa sua.

25 NOV 2011

Il Pdl a briglie sciolte

Nel dubbio, lo hanno convinto a non intervenire in Aula. Cosa pensa davvero Berlusconi? Cosa vuole fare davvero Berlusconi? Se lo chiedevano giovedì, alla Camera, anche Maurizio Lupi, Fabrizio Cicchitto e Raffaele Fitto. Il vicepresidente della Camera, Lupi, sventolava sotto gli occhi dei colleghi i lanci di agenzia con i quali “il Capo” spiegava di essere stato costretto alle dimissioni dal Quirinale. “Ma le ha dette davvero queste cose?”; “Non lo so, ma se fa così rischia di fare saltare tutto”.

19 NOV 2011

Niente giardinetti, il Cav. torna nella mischia e crea scompiglio

“Bisogna cambiare in fretta i trattati europei, c’è un virus che ha colpito la nostra moneta. Ne ho parlato con Sarkozy”.  Silvio Berlusconi porta scompiglio, nel suo partito e in Europa. Lo hanno chiamato in tanti per chiedergli di smentire, e lui, alle 14 e 42, detta una nota alle agenzie per confermare che i gruppi del Pdl di Camera e Senato “voteranno la fiducia al governo Monti”.

18 NOV 2011

Tutto banche e Casini il nuovo governo del Preside (chiesa scontenta)

Il Pdl non è contento, al di là delle dichiarazioni pubbliche di sostegno al governo di Mario Monti. Il “cencellismo” ha trionfato a sinistra – dicono nel partito di Silvio Berlusconi – ha trionfato nel Terzo polo (cui vengono attribuiti i ministeri degli Esteri, dell’Istruzione e dell’Interno), nel Pd (il ministro della Sanità è una cosa sola con Rosy Bindi) e un po’ (ma meno di quanto sperassero) nell’area culturale cattolico-vaticana.

17 NOV 2011

Verso gruppi autonomi, nel Pdl caos e un’opa dissimulata postberlusconiana

Tutto si decompone, non solo nel polo di centrodestra che Roberto Maroni ha archiaviato ieri (“l’alleanza è rotta”), ma anche nel Pdl. Saverio Romano e Daniela Santanchè preparano un gruppo parlamentare autonomo, all’opposizione del governo tecnico che Mario Monti dovrebbe formalizzare oggi al Quirinale. La chiamano “rivolta democratica”, è una reazione al misto di ambizione e dissoluzione che sta investendo in queste ore il Pdl. Leggi “Tutto rischia di diventare tedesco e francese”. La Lega si ribella e dice “no”

16 NOV 2011

Monti alla prova della dittatura commissaria. Il Cav. tratta e non molla

Mario Monti è presidente del Consiglio (con riserva) e Silvio Berlusconi non abbandona (non adesso) la “politica”. Il nuovo primo ministro incaricato farà oggi le sue consultazioni “con urgenza e scrupolo” e poi forse, se ci saranno le condizioni, presenterà la lista dei ministri, che saranno tutti tecnici. Ieri ha ricevuto il sostegno – ancora condizionato – delle principali forze politiche rappresentate in Parlamento: il Pd vuole un esecutivo a termine che faccia la legge elettorale; il Pdl non pone condizioni di durata ma chiede che il nuovo governo si occupi solo della crisi finanziaria.

14 NOV 2011

Tutte le carte nelle mani del Cav.

Fort Apache è la presidenza della Repubblica, e mai come in queste ore il Quirinale è “il” Palazzo della politica italiana, il posto dove si decide. Giorgio Napolitano tiene il punto, a Mario Monti non c’è alternativa, ma i telefoni del Quirinale non smettono di squillare e gli ambasciatori della politica fanno la spola con il castello berlusconiano perché c’è un problema: il Cavaliere non è così sicuro di voler appoggiare il governo del presidente.

12 NOV 2011

Il governo di Monti non è ancora nato e già sembra avere le ore contate

Si raffreddano un po’ gli entusiasmi, e avanza l’impressione fondata che Mario Monti sia destinato soltanto a fare un rapido giro di giostra. Le elezioni non sono così lontane. Silvio Berlusconi si fa concavo, di fronte ai dirigenti del Pdl concede molto alla sua corte vogliosa di governi tecnici, ma non scioglie le sue intime riserve: tutto, compresi i calcoli di vantaggio personale, concorre a farlo inclinare verso le urne.

10 NOV 2011

Il Pdl nel caos organizzato di fine stagione

Il Palazzo del centrodestra è nel panico e nei momenti di panico scarseggia la lucidità e le paure finiscono per diventare un po’ più vere. Mario Monti senatore a vita. Il presidente della Repubblica predispone il campo di gioco per le attese dimissioni di Silvio Berlusconi, che dovrebbero arrivare tra domenica e lunedì una volta approvato il maxiemendamento anticrisi, e si prepara a esercitare le sue legittime prerogative vestendo intanto il professor Monti di prestigio istituzionale. Intorno a questo fatto certo la politica attraversa il ciclo della confusione e del caos. Leggi Lo spread tra la rilevanza dei cattolici in politica e la loro corsa al centro

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