Storie di santi e di banditi, di sepolti e riesumati Soddisfatti o riesumati. Sarebbe un ottimo slogan per un’impresa di pompe funebri, e sfido chiunque a dire che sia fuor di tono: a cospetto della morte nulla val meglio dell’umor nero dei surrealisti, che è poi stretto parente dell’atra bile dei malinconici, e quella materia densa e scura ciascuno la estrae e la raffina come può. Soddisfatti o riesumati, ed è meglio per tutti, perché è dalle mezze sepolture che saltano fuori i guai peggiori – i non spirati, i vampiri, gli zombie, i revenant. 30 APR 2012
La società dello stupro Il titolo di un libro è come un ambasciatore che venga a portar notizie di un paese ancora sconosciuto. Può accadere però che questo messo – vuoi per la sua affabilità e il suo talento mondano, vuoi perché arriva nel luogo giusto al momento giusto – sia accolto con tanto fasto e tanti onori che nessuno si cura più di visitare la sua terra d’origine. E’ accaduto con la “fine della storia” o con lo “scontro di civiltà”, formule che hanno preso a vivere di vita propria nel dibattito pubblico senza che nessuno s’incomodasse a studiare le tesi di Fukuyama o di Huntington. 20 APR 2012
Davigo vola alto ma poi dice la separazione delle carriere è roba da P2 Si vola alto nell’ultimo libro di Piercamillo Davigo, “Processo all’italiana” (Laterza), scritto con il giornalista Leo Sisti. Basta scorrere l’indice analitico: per arrivare ad Alfano, Angelino bisogna passare per Agostino da Ippona, santo, e Alessandro Magno. Non si approda a Berlusconi, famiglia, senza prima aver incontrato Bacon, Francis e Barabba. Costanzo, imperatore, precede Costanzo, Maurizio. Gesù Cristo fa luce tra Gelli e Ghedini, alleluia. 19 APR 2012
Clowning Zizek Quanto ha stufato il comunismo riciclato in cabaret intellettuale Può darsi che un anziano lavavetri polacco incontrato a un semaforo sia stato, nel suo paese, “il più grande specialista della preistoria del socialismo”, come nel film di Costa-Gavras “La piccola apocalisse”, deliziosa satira della sinistra intellettuale dopo il crollo del Muro. Un’altra soluzione satirica, perfino più rocambolesca, potrebbe essere questa: un barbuto filosofo sloveno diventa una popstar culturale nell’occidente capitalista mettendo insieme Lenin e Lacan. 05 APR 2012
Mani pulite al liceo Quando arrestarono Mario Chiesa avevo appena sedici anni. Del finimondo che mi accadeva attorno capivo ben poco, e registravo solo le informazioni che avessero qualche attinenza con la mia vita di studente di un liceo classico romano, per di più di un liceo storicamente “disimpegnato”. Dunque inezie, dettagli, nugae di poco conto. Non ero ancora hegeliano a sufficienza per vedere, nelle fotografie di Borrelli a cavallo che comparivano sui rotocalchi, l’immagine dello Spirito del mondo (Hegel era programma del terzo anno). 26 FEB 2012
E' arrivato lo stregone Se solo ci fossero gli abati di una volta! Heinrich Heine non dimenticò mai le botte che si buscò dal suo istruttore di francese, l’abate d’Aulnoi. Per sei volte questi gli aveva domandato: “Henri, come si dice fede in francese?”. E per sei volte, sempre più vicino al pianto, il giovane Heine aveva risposto: “Si dice le crédit”. D’imprimergli nella mente con le buone una paroletta semplice semplice come foi proprio non c’era verso. 20 FEB 2012
Recensione preventiva della fiction su Tortora perseguitato, sì, ma dal caso Avvertenza: questo articolo, a rigore, non dovrebbe trovarsi qui ma nella busta sigillata di un notaio, da aprirsi solo dopo che RaiUno avrà trasmesso “Applausi e sputi”, la fiction di Ricky Tognazzi sul caso Tortora, le cui riprese sono appena iniziate. Si tratta di una recensione preventiva scritta con metodo selvaggiamente inquisitorio: l’esistenza stessa del crimine è dedotta da una serie di circostanze indizianti. 15 FEB 2012
Festeggiare gli 80 anni di Umberto senza riuscire a ricordarsi nulla di lui Quando penso a Umberto Eco, non mi viene in mente nulla. Possibile? Eppure ho letto tutti i suoi libri (salvo quello dell’ornitorinco), alcuni li ho letti due volte, alcuni perfino studiati. E non solo l’Eco ufficiale, anche quello apocrifo e semiapocrifo, che è il mio preferito, il coautore-ombra di “Come farsi una cultura mostruosa”, libro-quiz di Paolo Villaggio, o l’ispiratore del soggetto di “Quando le donne avevano la coda” di Pasquale Festa Campanile. Nulla, nemmeno un mozzicone di frase. Dell’Eco intellettuale pubblico, intendo. 05 GEN 2012
Promemoria per le anime belle In tempo di ipocrisie beato chi sa perdere la faccia Basta accendere a caso la televisione, che in Italia, osservò Marc Fumaroli, è una corruzione dell’opera buffa “con le sue scene concitate e chiassose, le sue melodie pompose, i suoi interminabili recitativi”. Il duetto più ricorrente nei talk show politici da vent’anni a questa parte è “Onorevole, si vergogni!” “Si vergogni lei, piuttosto!”, e chiunque può veder bene che per quei tenori impettiti e quei contralti starnazzanti il richiamo all’onore non è che un suono privo di senso, un’arietta antica che tutti canticchiano senza ricordarsi il perché. 04 NOV 2011
I pm non ci fanno, ci sono Non chiamiamola faccia di bronzo, per quanto forte sia la tentazione, e quella falsa saggezza tutta inquisitoria secondo cui a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca lasciamola alle anime grigie e incattivite. Resta però il problema di spiegare in qualche altro modo fenomeni curiosi come l’indignazione civile di Ilda Boccassini per le intercettazioni pubblicate sui giornali. 10 OTT 2011