• Il Foglio di Oggi
  • Il Foglio Weekend
  • Il Foglio Sportivo
  • Il Foglio Review
  • Il Foglio AI
Il Foglio
  • Abbonati
  • Il Foglio AI
  • La guerra in Ucraina
  • Medio oriente
  • Podcast
  • Editoriali
  • Leggi il Foglio
  • Newsletter
  • Lettere al direttore
Il Foglio
  • Politica
  • Esteri
  • Chiesa
  • Bioetica e diritti
  • Giustizia
  • Economia
  • Cultura
  • Sport
  • Salute
  • Scuola
  • Cinema
  • Scienza
Abbonati
Leggi il foglio
  • Il Foglio di Oggi
  • Il Foglio Weekend
  • Il Foglio Sportivo
  • Il Foglio Review
  • Il Foglio AI
  • Gran Milano
  • Roma Capoccia
  • Il Foglio europeo
  • Un Foglio internazionale
  • Terrazzo
  • Una Fogliata di Libri
  • Il Figlio
  • Mobilità
  • Agrifoglio
  • Rubriche
  • Conosci i foglianti
  • Lettere al direttore
  • Le vignette di Makkox
  • Gli articoli del direttore
  • Gli articoli di Giuliano Ferrara
  • Il Foglio Arte
  • Il Foglio della Moda
  • Podcast
  • Editoriali
  • Iscriviti alle newsletter
  • Stage al Foglio
Conosci i foglianti
  • 1
  • ...
  • 100
  • 101
  • 102
  • 103
  • 104

Il teorico del sessantanove

Ci sono quelli che hanno fatto il Sessantotto e quelli che hanno fatto il Sessantanove, diceva Alberto Arbasino, ed è una distinzione che mette in chiaro molte cose. Serge Gainsbourg apparteneva alla seconda categoria. Le barricate del maggio parigino preferì seguirle in televisione da una stanza dell’Hotel Ritz perché, confessò, lì almeno c’era l’aria condizionata. Ma non disertò l’avvento dell’anno successivo, il 1969 appunto, e anzi volle salutarlo cantando a duetto con la sua nuova fiamma Jane Birkin la benaugurante “69 année érotique”.

05 GIU 2011

Vecchi e garantisti/ 2

Grottesco giudiziario

Nel prologo al “Libro degli esseri immaginari”, manuale delle strane entità che la fantasia degli uomini ha generato nel corso del tempo e dello spazio, Jorge Luis Borges invitava “l’eventuale lettore della Colombia o del Paraguay a inviarci i nomi, una descrizione attendibile e le abitudini più rilevanti dei mostri locali”. Ancorché sia tardi, tardi senza rimedio, vorremmo sottoporre all’attenzione di Borges la figura del pubblico ministero italiano, mirabile specimen della zoologia fantastica che anni fa qualcuno si divertì a descrivere come una creatura ibrida, una sorta di minotauro inquisitorio-accusatorio con la testa di Perry Mason e il corpaccione di Alfredo Rocco.

11 APR 2011

Vecchi e garantisti/ 1

Liberale impunito

Racconta Gioachino Belli in uno dei suoi sonetti ispirati alla storia sacra di come il Padreterno, per sventare la sedizione degli angeli ribelli, dovette schierare in armi i suoi “cherubbigneri”, sorta di angeli-carabinieri. Alla loro testa pose san Michele arcangelo, che avanzava fieramente al galoppo sotto uno stendardo bianco e giallo, i nuovi colori dello stato pontificio. Ma il grande blitz poliziesco, la cosmica retata, poté partire solo quando “un angelaccio de li neri”, per aver salva la vita, spifferò all’Altissimo la congiura.

11 APR 2011

Vecchi e garantisti/ 3

Corrado Carnevale, giudice, spiega perché in Italia non c’è più giustizia

Che cos’aveva fatto di male Jérôme Crainquebille, venditore ambulante di verdura fresca? Nulla, all’apparenza. Spingeva, come d’abitudine, il suo carretto per le vie di Parigi, gridando ai passanti: “Cavoli, rape, carote!”. Il peggio che se ne potesse dire è che ostruiva un poco il traffico. Ma in rue Montmartre, tra il fragore delle carrozze e dei barrocci e il trapestìo dei passanti, l’agente 64, che aveva intimato a Crainquebille di sgombrare la strada, credette di sentirgli pronunciare, in risposta, un irriverente: “Porca vacca!”. Leggi le altre due puntate di "Vecchi e garantisti" : Liberale impunito - Grottesco giudiziario

10 APR 2011
  • 1
  • ...
  • 100
  • 101
  • 102
  • 103
  • 104
Il Foglio
  • Privacy Policy
  • Contatti
  • Pubblicità
  • FAQ - Domande e risposte
  • RSS
  • Termini di utilizzo
  • Change privacy settings
Torna All’inizio