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La ministra della Famiglia francese che vuol togliere i figli alle famiglie

Tutta la filosofia della nuova responsabile francese per la Famiglia, Laurence Rossignol, è contenuta in un vecchio libretto che la senatrice femminista scrisse qualche anno fa, “La Femme, le fou et le colonisé”. Rossignol, che partecipò alla fondazione di Sos Racisme e che fu una pioniera della prima ora del diritto all’aborto nell’èra di Simone Weil, vi spiegava che “le donne sono come i discendenti dei colonizzati”, vittime di stereotipi. Da qui auspicava una liberazione radicale e intransigente che facesse tabula rasa. 

11 APR 2014

Gli ebrei d’Europa stanno morendo. Di laicità e assimilazione

L’occasione era quella del settantesimo anniversario della deportazione e dell’annientamento della comunità ebraica ungherese. Trecento rabbini provenienti da quaranta paesi europei si sono così dati appuntamento a Budapest, sotto l’egida del Rabbinical Center of Europe, e alla presenza dei due rabbini capi d’Israele, l’ashkenazita David Lau e il sefardita Yitzhak Yosef. Non si è parlato di antisemitismo, di vandalismo, di attacchi nelle strade di Parigi o di Londra, di violenza spicciola e diffusa in tutto il Vecchio continente. No, il principale pericolo per il futuro dell’ebraismo europeo viene da dentro. Si chiama assimilazione. Secolarizzazione. Laicismo.

10 APR 2014

Speciale online flash 11:45

Gli accademici mettono a tacere Hirsi Ali

La dissidente islamica ed ex parlamentare olandese Ayaan Hirsi Ali, icona della libertà di parola e di espressione, avrebbe dovuto ricevere una laurea honoris causa dalla prestigiosa Brandeis University di Boston. Ma una massiccia petizione online e le proteste degli accademici liberal hanno costretto l’ateneo a fare marcia indietro e a ritirare il riconoscimento. L’establishment universitario riesce dunque a mettere a tacere la sceneggiatrice di “Submission”, il film che costò la vita a Theo van Gogh, riuscendo laddove gli islamisti di tutto il mondo avevano finora fallito.

09 APR 2014

Andrew Sullivan, una strepitosa icona gay contro “l’inquisizione Lgbt”

Giornalista inglese trapiantato negli States rovesciò come un calzino New Republic. Uno dei primi a dichiararsi sieropositivo e omosessuale, il grande castigatore degli intellettuali che da sinistra predicavano la pace e schifavano il first strike

09 APR 2014

I numeri del “Project M”

“Ciao bambini”. Un report sull’incubo demografico in Italia, paese di culle vuote

Gorreto, il pittoresco villaggio ligure incuneato nella Val Trebbia, sta scomparendo. La scuola elementare è stata chiusa trent’anni fa per mancanza di bambini e la media della popolazione rimasta è di 65 anni.  E’ il paese più vecchio d’Europa. La Liguria anticipa da sempre molti fenomeni sociali in Italia, dalla crisi dell’industria ai flussi migratori. Così c’è da chiedersi se il destino dell’Italia non sia quello di Gorreto, a cui giorni fa ha dedicato un ritratto anche la Reuters per parlare di crisi demografica nel nostro paese. Così, se a Bologna le donne fanno meno di un figlio, Milano ha uno dei tassi di natalità più bassi al mondo.

04 APR 2014

Il jihad della dea ragione

“Andiamo verso la rimozione di tutti i simboli cristiani dal paesaggio pubblico?”. La domanda del quotidiano francese Figaro delinea la nuova frontiera della laicità francese. Non più separazione di stato e chiesa, “neutralità”, vera o presunta, ma soppressione di segni religiosi. Perfino nella sfera privata. La domanda sul Figaro l’ha posta lo storico Jean- François Chemain, autore del nuovo libro “Une autre histoire de la laïcité”. “Duemila anni di cristianesimo hanno lasciato nella nostra cultura, nella nostra lingua, nei nostri paesaggi, nei nostri atteggiamenti tracce profonde, ma potrebbero essere cancellate”.

03 APR 2014

Speciale online flash 10:56

La solitudine di Israele nel destino della spia Pollard

Dopo trent’anni di carcere in una cella di isolamento, per Israele non sarà facile tirare fuori dal carcere la spia Jonathan Pollard, la grande pedina usata da Washington e Gerusalemme per far ripartire i negoziati con i palestinesi. Ieri Michael Hayden, ex capo della Cia e della National Security Agency, ha detto che la comunità spionistica americana vedrebbe il rilascio di Pollard come “un tradimento”. Altri alti ufficiali dell’establishment di sicurezza americano si stanno esprimendo contro il suo rilascio. Il ministro della Difesa americano dell’epoca, Caspar Weinberger, aveva detto che la spia israeliana meritava di essere “fucilata o impiccata”. Il Pentagono e la Cia hanno sempre fatto di tutto pur di tenere in carcere Pollard.

02 APR 2014

Speciale online flash 12:40

L'America pronta a liberare la spia israeliana?

Prende sempre più corpo l’ipotesi che gli Stati Uniti libereranno Jonathan Pollard per far ripartire i negoziati fra israeliani e palestinesi. Pollard è il prigioniero numero 09185016 del carcere federale di Granville, in Nord Carolina, dove si trova da quasi trent’anni. Nessuna spia di un paese alleato, come è Israele per l’America, ha servito più a lungo di lui. Grazie ai documenti forniti da Pollard, l’aviazione israeliana poté bombardare le basi dell’Olp a Tunisi. “In quel periodo io ero ‘gli occhi’ e ‘le orecchie’ di Israele in una zona geografica che andava dall’oceano Atlantico all’oceano Indiano”, ha scritto Pollard dal carcere.

01 APR 2014

London sharia

Nel 1215 l’Inghilterra promulgò la “Magna Charta Libertatum”. Stabilì che nessun uomo libero potesse essere condannato da un tribunale se non composto sotto giuramento “da huomini della contrada buoni ed honesti”. Ottocento anni dopo, per la prima volta, il glorioso apparato giuridico del Regno Unito cambia volto. E si ibrida, in un esperimento unico al mondo, con l’islam. Non si tratta del Londonistan o dell’islamizzazione, dei ghetti multiculturali o delle minacce, ma dell’immissione dell’islam in settori importanti del governo del paese, dal diritto alla finanza fino all’università. Visto l’alto tasso di presenze islamiche in Inghilterra, la sharia, la legge islamica, entra così di petto nel sistema legale britannico, almeno per quel che riguarda i testamenti.

31 MAR 2014

Le leggi anti-gay africane fanno schifo, ma la risposta occidentale fa ridere

Le orrende leggi anti gay del continente nero producono effetti bizzarri. Succede che l’occidente liberal, pasciuto e democratico, quello che vara leggi che puniscono l’“omofobia” sotto forma di reato di opinione, ha lanciato una offensiva economica e ideologica contro quegli stati del Terzo mondo che producono leggi decisamente omofobe. L’Africa è all’offensiva sull’omosessualità e 39 paesi su 54 la sanzionano in  diverso grado. Ai neri l’omosessualità non piace. Lo dice l’indagine del Pew Research Centre nel 2013, dal titolo “La linea di demarcazione mondiale sull’omosessualità”. Non c’è lo stesso consenso delle società secolari e ricche.

28 MAR 2014
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