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Il papa mi autorizza a mandare all’inferno Grillo e Sarkozy

Contento perché il papa conferma l’esistenza dell’inferno e del giudizio di Dio, un bel sollievo per me dopo quest’orgia di misericordia che rischiava di sradicare la giustizia, propongo senz’altro di mandare all’inferno Beppe Grillo. Per stupidità, mica per altro. Una sequela così lunga di autorevoli scemenze, a quanto leggo e ho visto nelle anticipazioni del tg di Mentana (io vado a letto presto, mi guadagno il purgatorio), non si ricordava da parecchio tempo. Interessante anche il modo atteggiato della faccia, l’intercalare affannato e ultraverboso, la voglia di soffocare l’interlocutore sotto la cascata dei suoni, non voglio dire delle parole o dei concetti, non esageriamo.

23 MAR 2014

Dopo #lavoltabuona e #lasvoltabuona arriveranno #icazziamari

Ora il problema è il contagio. Abbiamo visto che può parlare con Hollande e la Merkel senza problemi, farà senz’altro fuochi d’artificio divertenti e cazzari quando vedrà Obama. Abbiamo capito che una conferenza stampa con annunci corposi, dopo un consiglio dei ministri, la può tenere con un certo successo. Abbiamo toccato con mano il cinismo andante con cui gli italiani, non solo nei sondaggi, hanno presto mollato il lettismo di governo e volentieri abbracciato qualche speranziella in Matteo Renzi. Professorini ubriachi di numeretti gli fanno le pulci e invocano riforme molto radicali, aboliscono Irap e cassa integrazione nei talk show, lì viene facile, e l’italiano medio televisivo, la categoria professionale molto intervistata e con compiacimento per dare voce alla pancia del paese che protesta, offre le sue risposte strategiche alla crisi.

16 MAR 2014

Come piace questo papa

Hanno uno strano modo di farsi piacere il papa, quelli che vogliono una chiesa amabile e non precisamente competitiva o emulativa con il mondo, sorella forse ma non madre e maestra. Si domandano se e quando ordinerà le donne e ne farà dei preti. Se benedirà la sofferenza dell’aborto, oltre a quella del divorzio, in nome della misericordia. Se saprà essere vicino alle vittime degli abusi del clero e ai gay, come sembra avere promesso ma finora non ha mantenuto appieno. Trovano irritante che Francesco abbia una posizione di riserbo e rilutti a espandere il suo progetto di comunicazione seduttiva oltre i confini della dottrina cristiana e del vangelo sine glossa, senza interpretazioni. Lo considerano un enigma, perché è un rivoluzionario, d’accordo, e odia la “lebbra” curiale, ma l’abolizione del peccato, che gli fu attribuita come un già fatto, ancora non è codificata nel diritto canonico.

14 MAR 2014

Oh what a Lovely Pope! Versione inglese di una lieve disobbedienza

I like this Pope. I’m out of the Church, not a detail, you know, but I come from Rome and I was Christianized in the Parish of Santa Emerenziana. I have no faith, but I think humanity without faith, full of fanaticism, aligned to incredulity as religion of reasoning human beings, of politically correct. I consider Francis as a Jesuit from the Sixteenth century, I expect him to mislead the world, disappointing the demi monde applauding, courting and wheedling him in any possible way.

12 MAR 2014

L’obbedienza è ancora una virtù

L’obbedienza è una virtù. Don Milani, icona di un mondo che non mi piace, pensava l’opposto. Pensava non fosse più una virtù. Predicava la disobbedienza. E la chiesa di oggi è certo più quella di don Milani che l’istituzione delle mie fantasie di laico integrale, ma devoto. Io penso infatti, sboccato come sono per vecchia abitudine e qualche volta anche bestemmiatore ahimè, che la devozione è una virtù. Che dottrina è una bella sacrosanta parola. Che tradizione vuol dire memoria, e se si voglia aggiungere il banale, “condivisa”. Che il metodo storico-critico di lettura dei testi sacri va applicato dentro la continuità apostolica, non per sfizio o, come si dice, libero esame.

12 MAR 2014

Putin sì e no

Chi è Putin? Intanto è un idolo estetico douteux, come direbbero i francesi. L’apparenza è quella di un lifting anche un po’ eccessivo. I cavalli, le tigri, i fucili da caccia siberiana, il torso troppo nudo, il muscolo pallido e un po’ flaccido, tutta paccottiglia imprestatagli dal suo amico Berlusconi, che ha ben altra stazza e consistenza, come eroe pop dell’entertainment e delle bandane. Però è quello che ha rimesso in piedi la Russia, fragile dopo quasi un secolo di comunismo, bella e ubriaca e feroce sotto Eltsin per un periodo troppo breve e troppo ceceno. Leggi anche Ferraresi   Gasdiplomazia

11 MAR 2014

Speciale online flash 17:04

KASPER vs FOGLIO

"Va bene. Vogliamo un dibattito. Non vogliamo una Chiesa che dorme, vogliamo una Chiesa vivace. Ma quello che ha fatto un quotidiano italiano, cioè pubblicare la mia relazione senza autorizzazione, è contro la legge. Secondo me, in questo modo hanno sabotato la volontà del Papa. Loro vogliono chiudere la discussione, mentre il Papa vuole una discussione aperta". La discussione sul tema continuerà, ha ricordato Kasper, "nel Sinodo. E dipenderà dal Sinodo e dal Papa, il risultato. Io ho fatto una proposta, come mi ha richiesto di fare il Papa, e si vedrà come procederà la discussione, nei prossimi due anni".

10 MAR 2014

Il golpe del Senato, la provocazione di Formica, la riluttanza di Napolitano

Rino Formica è importante. Non perché è stato un capo socialista e della sinistra. Non perché è stato il braccio destro di Craxi per anni gloriosi (quello maldestro era Martelli). Non perché è un uomo pieno di risorse di libertà, a partire dal linguaggio disinvolto, fantasioso, pazzo. Non perché è tanto inviso all’establishment da essersi guadagnato dal grande snob Andreatta l’epiteto di “trafelato commercialista di Bari”. Non perché è vecchio in modo quasi sublime, e sa che cosa fare della sua immensa vecchiaia. Formica è importante per una curiosità costituzionalistica di primo rilievo. Che ha imposto all’attenzione generale con le sue letterine al Foglio. E che consiste in quanto segue (argomentazione mia, sostanza di Formica).

09 MAR 2014

Notizia maschia, notizia femmina

Settimana interessante. Mentre gli altri parlavano di questione morale e sottosegretari che non hanno pagato di tasca propria dei francobolli, o del dissenso grillino, o della legge elettorale chepalle, ci siamo impegnati su affarucci come sesso, matrimonio, maschio, femmina, promessa e redenzione. Un giornale teologico? No, un giornale. Infatti Kasper era la notizia, come ha notato nell’intervista a De Bortoli anche papa Francesco. E’ una nostra vecchia abitudine, parlare delle cose che contano quando le cose che non contano parlano di noi nel nostro mondo vuoto dell’informazione.

08 MAR 2014

Speciale online flash 11:25

Renzi e gli stronzi

07 MAR 2014
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