Attenti a quei due

Giuliano Ferrara

Il patto del Nazareno non è una di quelle trovate della Prima Repubblica, che durano o non durano, che sono sottoposte a continua verifica, che vanno valutate dal buco della serratura. E' la soluzione politica senza alternative accudita con mille difficoltà, ma con tenacia, da due leader che hanno profili diversi.

Allora. Da tempo qui insistiamo. Il patto del Nazareno non è una di quelle trovate della Prima Repubblica, che durano o non durano, che sono sottoposte a continua verifica, che vanno valutate dal buco della serratura. E’ il mestiere ingrato, la falsa goduria dei guardoni, che pullulano nell’opinionismo e nel cronismo italiani, questo guardare dal buco. Il patto è la soluzione politica senza alternative accudita con mille difficoltà, ma con tenacia, da due leader che hanno profili diversi (uno è giovane, l’altro lo è in ispirito; uno è in ascesa, l’altro ha fatto una bella parte nella nostra storia). Profili diversi ma convergenza politica strategica nell’orizzonte di una intera legislatura, di un arco politico e temporale utile a lavorare per una ripresa possibile del paese, per una sinistra trasversale e per una destra altrettanto trasversale (il processo è benedetto da un vecchio saggio al Quirinale e dai pochi saggi di cui la Repubblica continua a disporre qui e là, Francoforte compresa). Tutto può andare a finire male, e i gufi che lo ricordano ogni giorno non mancano, ma non è detto. E oggi comunque è così.

 

Attenti a quei due. Renzi ha capito quel che dicono gli osservatori che sanno il fatto loro: l’Unione di cui facciamo parte è arrivata a un punto di tensione altissimo nonostante la relativa bonaccia dei mercati finanziari, e segni perfino di boom borsistico, tanto che l’idea di una Germania che prenda a far da sé e ricostituisca il marco, lasciando all’euro la fascia protetta del sud del continente, è riattualizzabile (al dna dell’Unione appartiene da sempre l’idea delle due velocità, chissà che non ci si debba arrivare presto sulla spinta di una stagnazione-deflazione di cui non si viene unitariamente a capo). In Europa cautela sì, dunque, ma altro che cacciavite. E questa è, con le riforme del mercato del lavoro e altre misure economiche sviluppiste, una tipica azione trasversale, in cui il confine con la sinistra tradizionale è attraversato con baldanza, e con effetti multicolore che si vedranno oggi alla Leopolda e a piazza San Giovanni.

 

[**Video_box_2**]L’altro dei contraenti, il Cav., che ricorda l’analogia fra le sue ricette e quelle del giovane premier, e non conosce l’invidia il rancore il rosicare, fa la simmetrica operazione trasversale, sollevando gli alti lai di un’intendenza incapace di capire che la politica non è il tuo vantaggio di ceto, a prescindere da una leadership e da idee vere. Così in poco tempo il patto si accresce della dimensione culturale, il tema dei diritti dei conviventi omosessuali e dello ius soli, e a sorpresa, ieri, di un’intesa bipolarista sul premio di lista nella legge elettorale. E’ la politica, bellezza. E se si aggiunga il resto dell’intesa sulle riforme, c’è da ribadire: attenti a quei due. E quando indicano la luna, voi non guardate il dito.

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  • Giuliano Ferrara Fondatore
  • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.