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L’Europa cincischia sull’Unione bancaria, la City s’apre alla Cina

Mentre l’Unione europea si impantana nell’Unione bancaria, Londra apre le porte della City alla Cina per diventare la capitale globale del renminbi e massimizzare gli investimenti cinesi nel Regno Unito. Come anticipato dal Financial Times, il governo britannico permetterà alle banche cinesi di operare nella City direttamente con le loro filiali, anziché dover creare delle sussidiarie giuridicamente separate, consentendo così un “aumento significativo delle loro attività nel Regno Unito”, ha spiegato ieri il cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, a Pechino.

16 OTT 2013

Il report schizofrenico

Bruxelles dov’è? Non c’è: l’immigrazione non è di sua competenza, dicono i franco-tedeschi

Di fronte ai cento e oltre morti e duecento dispersi della “tragedia” sulle coste di Lampedusa, in Italia è tutto un chiamare, invocare, accusare, deprecare l’Europa. Se c’è un’emergenza, è perché Bruxelles ignora il problema dell’immigrazione, in quegli stati del sud Europa che hanno già parecchi guai. Giorgio Napolitano ha detto: “Siamo ormai dinanzi al succedersi di vere e proprie stragi di innocenti. Non si può girare attorno alla necessità assoluta di decisioni e azioni da parte della comunità internazionale e in primo luogo dell’Unione europea”.

04 OTT 2013

No democrazia, no euro

C’è un mostro europeo che attende Merkel dentro l’urna elettorale

L’esito delle elezioni politiche di domenica in Germania “non cambierà nulla” in Europa. Oppure cambierà tutto. Ma, se non cambierà nulla, si instaurerà quella “tirannia” intergovernativa germogliata quasi casualmente durante la crisi dell’euro, dice al Foglio l’europarlamentare francese, Sylvie Goulard: “Un quasi governo, che non è eletto, non è controllato e non può essere censurato”. Con un’eccezione: il Bundestag tedesco, la Corte costituzionale di Karlsruhe e la Bundesbank continueranno ad avere diritto di veto sulle decisioni europee. “Senza volerlo”, Angela Merkel, Nicolas Sarkozy, François Hollande e Mario Monti hanno “creato un mostro al cuore dell’Europa”.

20 SET 2013

Multilateralista, a moi? Hollande è pronto ad andare in Siria senza Onu

“Il diritto internazionale deve evolvere con la sua epoca. Non può essere un pretesto per lasciar perpetrare massacri di massa”. La svolta impartita da François Hollande alla dottrina della Francia si riassume in questo passaggio del discorso, pronunciato martedì davanti alla Conferenza degli ambasciatori, per giustificare la partecipazione a un intervento militare volto a “punire quelli che hanno preso la decisione infame di gasare degli innocenti” in Siria. L’Iraq del 2003, quando la Francia di Jacques Chirac era il portabandiera del multilateralismo onusiano spingendo George W. Bush all’unilateralismo della coalizione dei volenterosi, è ormai un ricordo lontano.

29 AGO 2013

L’uomo da abbattere

Bernard Tapie non è un santo. Al di là di ogni ragionevole dubbio, non lo si può nemmeno definire un innocente. Ma la persecuzione giudiziaria di cui è vittima, da quando François Hollande ha fatto il suo ingresso all’Eliseo, appare come una resa dei conti finale tra i grandi protagonisti del lungo regno di François Mitterrand in Francia. Mercoledì 10 luglio, cinque anni dopo che un tribunale arbitrale aveva ordinato allo stato francese di restituirgli più di 400 milioni di euro, due giudici di Parigi hanno ordinato il sequestro dell’intero patrimonio di Tapie.

12 LUG 2013

Il cacciavite di Bruxelles

L’Europa allenta il rigore e il governo Letta esulta. I mercati ci credono poco

Il ritorno di Portogallo e Grecia nel turbine della crisi della zona euro ha rovinato l’annuncio di una nuova èra di “austerità light” per l’Italia. “Ce l’abbiamo fatta!”, ha twittato ieri mattina il presidente del Consiglio, Enrico Letta: “Ok a più flessibilità per prossimi bilanci per paesi come Italia con conti in ordine”. Poco prima, davanti all’Europarlamento, José Manuel Barroso aveva spiegato che la Commissione europea, “valutando i bilanci nazionali” per il 2013 e 2014, consentirà caso per caso “deviazioni temporanee dal percorso del deficit strutturale verso gli obiettivi di medio termine” per consentire più flessibilità sugli investimenti cofinanziati dall’Unione europea. Secondo il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, è “un’ottima notizia che premia il lavoro fatto negli ultimi mesi”.

03 LUG 2013

Pochi spiccioli

Scampato pericolo! Dopo l’accordo la scorsa notte all’Ecofin sulle regole per il fallimento ordinato delle banche, e il compromesso in mattinata sul bilancio 2014-2020 dell’Unione europea, i “sonnambuli dell’euro” – come l’Economist aveva definito i leader della moneta unica – possono continuare a sonnecchiare. In attesa del ventidue settembre, quando la Germania andrà alle urne, liberando l’Europa dalla campagna elettorale di Angela Merkel. Il vertice europeo che si è aperto ieri, con la disoccupazione giovanile in cima all’agenda, sarà avaro di risultati concreti.

27 GIU 2013

Piccolo Continente

La Francia e i suoi gusti no global stritolano Barroso

Nel pieno di una crisi aggravata dall’incapacità di riformare il paese, nell’Europa della Germania riluttante ma egemone, volano gli stracci tra Parigi e Bruxelles. Il pensiero dominante nella classe politica francese continua a essere che “l’Europa deve adattarsi alla Francia”, spiega al Foglio l’europarlamentare Sylvie Goulard commentando le invettive del presidente François Hollande e del governo socialista contro la Commissione europea. La scorsa settimana José Manuel Barroso aveva dato fuoco alle polveri, qualificando come “reazionari” i barricaderi dell’eccezione culturale nei negoziati sull’accordo di libero scambio tra Unione europea e Stati Uniti.

26 GIU 2013

G8 liberoscambista (e pure fiscalista)

I leader del G8 vogliono forse credere che la crisi della zona euro sia ormai alle spalle, e così in cima all’agenda del summit di Enniskillen hanno messo non soltanto il commercio (“la Nato dell’economia” tra Stati Uniti e Ue) ma anche la lotta all’elusione e all’evasione fiscale. Perché? I leader del G8 vogliono credere che la grande crisi della zona euro sia ormai alle spalle e, così, in cima all’agenda del summit di Enniskillen hanno messo il commercio e la lotta all’elusione fiscale. L’avvio dei negoziati per “la Nato dell’economia” è stato annunciato ieri: l’obiettivo è creare “un’alleanza economica tanto forte quanto la nostra alleanza diplomatica e di sicurezza”, ha spiegato il presidente americano, Barack Obama.

18 GIU 2013

Spiate transatlantiche

L’Europa s’indigna: Obama ci spia come se fossimo sauditi qualsiasi

Doveva essere il “viaggio JFK” di Barack Obama, la replica contemporanea dell’“Ich bin ein Berliner”, in un discorso alla Porta di Brandeburgo, dopo quello alla Colonna della Vittoria di Berlino che nel luglio del 2008 fece innamorare l’Europa di un giovane candidato democratico pronto a porre fine alla guerra in Iraq e a chiudere Guantanamo. Invece, quando arriverà nella capitale tedesca la prossima settimana, Obama sarà guardato senza l’ardore di sempre, dopo le rivelazioni del Guardian e del Washington Post sui programmi di sorveglianza di massa condotti dalla National Security Agency (Nsa).

13 GIU 2013
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