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I Tea Party d’Europa

La Lega si arruola nella brigata della Le Pen, ma qualcun altro si smarca

Con la decisione di abbracciare la coppia terribile Marine Le Pen-Geert Wilders in vista delle prossime elezioni europee, il segretario della Lega nord, Matteo Salvini, completa la transizione del suo partito verso il gruppo degli “infrequentabili” d’Europa. Agganciarsi al carro della Le Pen, leader del Front national francese che percorre mezzo continente alla ricerca di alleati, è il tentativo di recuperare consenso elettorale, nel momento in cui la Lega langue attorno alla soglia del 4 per cento, necessaria per inviare eurodeputati a Strasburgo.

17 GEN 2014

La terza donna

Non ci sono soltanto Valérie e Julie. Durante la conferenza stampa di martedì all’Eliseo, François Hollande ha svelato l’esistenza di una terza donna che intende sedurre nelle prossime settimane. A Bruxelles è con l’austera cancelliera tedesca Angela Merkel che il presidente socialista intende tradire i suoi elettori in Francia e i suoi sostenitori all’estero, cui aveva promesso di diventare il leader del fronte anti Merkel per rendere più solidale l’Unione europea.

16 GEN 2014

L’effetto farfalla inquieta Draghi

La partenza di Jörg Asmussen dalla Banca centrale europea è “un’enorme perdita per il Consiglio esecutivo e per me stesso personalmente. Andavamo molto, molto, molto d’accordo”. Mario Draghi non poteva essere più esplicito, ieri, davanti al Parlamento europeo, sulla decisione di Asmussen di abbandonare Francoforte per tornare a Berlino come sottosegretario al Lavoro in quota socialdemocratici nel governo Merkel III.

17 DIC 2013

Bruxelles punitiva

Letta e Saccomanni sculacciati dall’Europa che sa far di conto

Sei miliardi in più, per rispettare alla lettera il Patto di stabilità, in particolare sulla riduzione del deficit strutturale e del debito. E’ quanto ha chiesto la Commissione europea all’Italia sulla manovra 2014 in discussione al Senato: una batosta alla strategia della fede europea del presidente del Consiglio, Enrico Letta, già pungolato due giorni fa sui ritardi nelle riforme strutturali. Il “premio” che era stato promesso per gli enormi sforzi di bilancio degli ultimi due anni, necessari a uscire dalla procedura per deficit eccessivo, è stato negato. Analisi Lo schiaffo

15 NOV 2013

Siamo tutti populisti

Noi parliamo alla pancia della gente, siamo populisti veri, non dobbiamo vergognarci”, ha detto Beppe Grillo per ricompattare i suoi dopo le liti e gli strappi nel Movimento 5 stelle, secondo la ricostruzione del Fatto quotidiano ché la riunione di martedì sera era rigorosamente a porte chiuse. Il populismo non è una malattia, è un punto di forza, tanto che nei corridoi di Bruxelles va forte un horror-fantasy che è sceneggiato più o meno così: nell’ultima settimana del maggio 2014, centinaia di milioni di europei vanno alle urne per eleggere i nuovi deputati dell’Europarlamento.

30 OTT 2013

Scandalissimo Datagate

Merkel e Hollande fanno gli offesi, ma chiedono di unirsi alle spiate Nsa

Sei occhi sono meglio di cinque? Il sospetto che la Germania voglia usare il trambusto del Datagate per entrare nella “seconda cerchia” dello spionaggio americano è forte, dopo che Angela Merkel e François Hollande hanno informato gli altri leader europei dell’intenzione di negoziare un nuovo accordo bilaterale sull’intelligence con gli Stati Uniti. Berlino e Parigi condurranno “colloqui bilaterali con gli Stati Uniti con l’obiettivo di trovare entro la fine dell’anno un’intesa sulle relazioni reciproche” nel settore della raccolta di informazioni di intelligence. Corneli Dagli al libero scambio

25 OTT 2013

Il Datagate non è così scandaloso

“L’ultima bozza delle conclusioni del vertice è arrivata sul sito del Financial Times prima ancora di essere stata inviata ai governi. E’ uno scandalo! Herman Van Rompuy (il presidente del Consiglio europeo, ndr) dovrebbe cominciare a farsi qualche domanda sulla riservatezza della sua istituzione”. Sono da poco passate le 20 di mercoledì e un diplomatico di un grande paese, svelando un piccolo retroscena alla vigilia di un vertice europeo dedicato tra l’altro all’agenda digitale, ha involontariamente illustrato il paradosso del cosiddetto Datagate. Leggi Esiste anche il controspionaggio

24 OTT 2013

L’Europa cincischia sull’Unione bancaria, la City s’apre alla Cina

Mentre l’Unione europea si impantana nell’Unione bancaria, Londra apre le porte della City alla Cina per diventare la capitale globale del renminbi e massimizzare gli investimenti cinesi nel Regno Unito. Come anticipato dal Financial Times, il governo britannico permetterà alle banche cinesi di operare nella City direttamente con le loro filiali, anziché dover creare delle sussidiarie giuridicamente separate, consentendo così un “aumento significativo delle loro attività nel Regno Unito”, ha spiegato ieri il cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, a Pechino.

16 OTT 2013

Il report schizofrenico

Bruxelles dov’è? Non c’è: l’immigrazione non è di sua competenza, dicono i franco-tedeschi

Di fronte ai cento e oltre morti e duecento dispersi della “tragedia” sulle coste di Lampedusa, in Italia è tutto un chiamare, invocare, accusare, deprecare l’Europa. Se c’è un’emergenza, è perché Bruxelles ignora il problema dell’immigrazione, in quegli stati del sud Europa che hanno già parecchi guai. Giorgio Napolitano ha detto: “Siamo ormai dinanzi al succedersi di vere e proprie stragi di innocenti. Non si può girare attorno alla necessità assoluta di decisioni e azioni da parte della comunità internazionale e in primo luogo dell’Unione europea”.

04 OTT 2013

No democrazia, no euro

C’è un mostro europeo che attende Merkel dentro l’urna elettorale

L’esito delle elezioni politiche di domenica in Germania “non cambierà nulla” in Europa. Oppure cambierà tutto. Ma, se non cambierà nulla, si instaurerà quella “tirannia” intergovernativa germogliata quasi casualmente durante la crisi dell’euro, dice al Foglio l’europarlamentare francese, Sylvie Goulard: “Un quasi governo, che non è eletto, non è controllato e non può essere censurato”. Con un’eccezione: il Bundestag tedesco, la Corte costituzionale di Karlsruhe e la Bundesbank continueranno ad avere diritto di veto sulle decisioni europee. “Senza volerlo”, Angela Merkel, Nicolas Sarkozy, François Hollande e Mario Monti hanno “creato un mostro al cuore dell’Europa”.

20 SET 2013
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