Fronte anti inciucio “Elezioni e patto tra rottamatori”. In Parlamento si scopre la strana maggioranza tra turchi e renziani Dàgli all’inciucio! Dàgli all’inciucio! Ieri pomeriggio, mentre i nuovi eletti a Montecitorio e a Palazzo Madama sfilavano felici sotto i flash dei fotografi per esprimere le proprie preferenze sulle presidenze delle Camere, i deputati e i senatori del Pd, sbirciando la composizione dei primi capannelli di fronte ai divanetti del Transatlantico, all’improvviso si sono resi conto che una delle grandi novità di questa legislatura riguarda una nuova strana maggioranza con cui dovranno fare i conti tutti quei vecchi colonnelli del centrosinistra (D’Alema, Veltroni, Letta, Bindi, Fioroni, Franceschini) che in queste ore stanno tentando di costruire una grande rete di protezione per “salvare” il paese dal rischio di elezioni anticipate. 16 MAR 2013
In Camera caritatis Il fronte “anti voto” sfida Bersani e cerca strane maggioranze col Pdl Il risultato della partita a scacchi giocata dal Pd sul terreno delle presidenze delle Camere (dove il Pd, per cercare un’intesa, oggi voterà scheda bianca in entrambi i rami del Parlamento) risulterà utile non solo per capire il destino del governo ma anche per avere una fotografia nitida rispetto a un tema chiave di questo inizio legislatura: il peso della vecchia guardia del Pd in rivolta contro l’attuale guida del Pd, ovvero Bersani. Leggi Sardo dice perché Bersani ha i numeri per governare e convincere Napolitano di Alessandra Sardoni 15 MAR 2013
Assalto a Napolitano Una volta terminata l’appassionantissima scazzottata sul dossier relativo alla trasparenza dei costi dell’apparato del Pd, l’attenzione del centrosinistra tornerà a essere rivolta a un momento particolare di questo inizio legislatura collocabile alla fine della prossima settimana (tra il 23 e il 24), quando il leader del partito di maggioranza relativa, Pier Luigi Bersani, dopo aver accettato “con riserva” dal presidente della Repubblica l’incarico di formare un nuovo governo salirà al Quirinale e dirà al capo dello stato quale strada intende percorrere: sciogliere la riserva e chiedere al capo dello stato la nomina presentandosi con il proprio governo in Parlamento, oppure restituire la palla al presidente, rinunciare a farsi votare la (s)fiducia al Senato ed evitare di mettere in moto tutte le procedure per la formazione del nuovo esecutivo. Leggi In Parlamento il Pd è pronto anche a votare l’arresto di Berlusconi di Salvatore Merlo - Leggi l'editoriale La mozione d’ordine di Napolitano 13 MAR 2013
Il piano di Renzi “Ragazzi, mi raccomando, non portatevi troppi viveri a Roma: visto come stanno andando le cose secondo me potrebbe bastarvi anche un sacchettino della merenda…”. Ieri mattina, poco prima che i 408 parlamentari del Pd si ritrovassero a Roma al teatro Capranica per discutere con Bersani il futuro di questa complicata legislatura, uno dei democratici più ascoltati da Matteo Renzi, Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia e capo dell’Anci, ha cercato di sdramattizare con questo sms inviato ad alcuni renziani il clima surreale vissuto in queste ore dai deputati e dai senatori appena eletti in Parlamento. 12 MAR 2013
Bersani e il calvario del calendario In mezzo alla nebbia fitta con cui si ritrovano a fare i conti da due settimane i principali protagonisti di questa accidentata fase della nostra vita politica, a poco a poco iniziano a scorgersi all’orizzonte alcuni timidi bagliori che messi insieme possono aiutarci a illuminare il percorso che ci accompagnerà alla mattina del prossimo 19 marzo, giorno in cui Giorgio Napolitano aprirà le porte del Quirinale per le prime consultazioni con i capigruppo di Camera e Senato. 09 MAR 2013
Le ipotesi sul piano B Quante sono le truppe di Bersani? I numeri dicono che l’opzione “voto” esiste Quante truppe abbiamo segretario? Arriverà un momento in questa traballante e sgangherata legislatura in cui il mondo del centrosinistra dovrà mettersi attorno a un tavolo e controllare il pallottoliere. Il momento da fissare con una puntina sul calendario arriverà verso la fine del mese, quando Pier Luigi Bersani sarà costretto fare i conti al Senato con quella che sembra essere sempre di più, per lui, un’amara realtà: il no del Movimento 5 stelle al “governo Gargamella” (ricordiamo che al Senato Bersani e Monti hanno 142 senatori, cioè sedici voti in meno rispetto ai 158 della maggioranza). Leggi Un piano Monti per Renzi. Parla Pietro Ichino di Claudio Cerasa - Leggi l'editoriale Doppio turno, il vero piano B di Bersani 08 MAR 2013
Un piano Monti per Renzi “Le elezioni? Non sarebbero una follia. Un governo con Grillo? A certe condizioni si potrebbe. Se Renzi fosse in campo? Beh, in quel caso…”. L’improvviso anche se non imprevedibile passaggio di Mario Monti dallo status di grande e supremo salvatore della patria a quello di inconsolabile capo di un piccolo partito così piccolo da non essere in grado di svolgere neppure la classica azione-stampella tradizionalmente esercitata da molti piccoli partiti italiani ha contribuito, come è naturale, a far calare l’attenzione attorno al mondo del professore bocconiano. 08 MAR 2013
Così Bersani si prepara al suo Far West Le ultime cartucce che Pier Luigi Bersani infilerà nel suo caricatore per tentare di sgattaiolare via dal fortino in cui il centrosinistra è stato costretto a rinchiudersi dopo il risultato elettorale non saranno sparate oggi durante la direzione del Partito democratico ma verranno utilizzate alla fine della prossima settimana, un minuto dopo che il segretario del Pd riceverà dal presidente della Repubblica il mandato esplorativo per verificare se in Parlamento esiste o no una maggioranza disponibile ad appoggiare il suo possibile governo. 06 MAR 2013
Processo a Napolitano “Sommessamente, vorrei ricordare che non rientra tra le prerogative che la Costituzione attribuisce al presidente della Repubblica definire la linea politica del Pd, e quindi escludo che il Quirinale abbia intenzione di partecipare al dibattito interno al nostro partito”. Matteo Orfini, con questo breve virgolettato offerto al Foglio, sintetizza bene un sentimento facilmente intercettabile in queste ore all’interno del martoriato mondo del centrosinistra guidato da Pier Luigi Bersani. Leggi Napolitano non si dimetterà di Salvatore Merlo 05 MAR 2013
Bersani e la sfiducia di Napolitano Dopo quattro giorni di tentativi, abboccamenti, proposte, offerte e messaggi sibillini rivolti da Pier Luigi Bersani al Movimento 5 Stelle, la premiata ditta Grillo&CasaleggioSmanettoni&Associati, che negli ultimi giorni ha già definito il segretario del Pd, nell’ordine, “un morto che parla”, “un politico alla Gargamella” e uno “smacchiatore fallito”, anche ieri ha regalato al centrosinistra una dichiarazione che non contribuisce a rafforzare il progetto di grande coalizione Pd-Grillo suggerito in queste ore dal leader del Partito democratico. Leggi Sorpresa. Anche i giovani anti Renziani puntano su Renzi per il dopo Bersani di Claudio Cerasa 02 MAR 2013