La confusione scaturita dopo il gol annullato a Milik (LaPresse)

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Una domenica dal sapore di giustizia sociale

Andrea Marcenaro

Mentre Corona ci tiene a far sapere a tutta Italia che Ilary e Totti si facevano le corna da molto tempo prima che la vicenda fosse pubblica e non si sono mai amati realmente, alla Juve viene annullato un gol che più regolare non si può

Biversion. Anzi, tri. Prima parte. Fabrizio Corona tiene molto ad annunciare che: “Totti e Ilary Blasi si tradiscono da anni. Ecco la foto di Martina, la numero uno. Caro Pupone e cara caciottara, non vi siete mai amati ed è giunto il momento di aprire il vaso”. Da vomito. Dove si dimostra che, perfino in congiunture londinesi come queste tra Repubblica e Corona, anche la Repubblica può raccogliere punti. Seconda parte, più personale. La Tanqueray, azienda storica di gin a 47 gradi, immette sul mercato un gin da gradi Zero. Zero. Acqua. Niente. Enrico Letta non ha preteso diritti sullo Zero. Ed Ernest Hemingway, maniaco del martini gin, nemmeno è uscito dalla tomba per riscrivere il capolavoro: “Ma mo’ chi m’aggiusta la campana”. Terza parte, personalissima. Domenica la Juve ha lasciato due punti contro la Salernitana a causa di una scelta ingiusta. Clamorosamente. Il goal di Milik  era strabuono. L’ha visto la Var, l’avrebbe visto un cieco. Bene. L’annullamento di quel goal è stata la scelta culturale più acuta e sentita, il gesto di giustizia sociale più evidente e di maggior rispetto per i diritti civili degli italiani che potremmo immaginare. Bon. E come si chiama l’arbitro, vale a dire l’eroe che ha annullato il goal? Marcenaro. 

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.