Boris Johnson (Foto di LaPresse)

Andrea's version

Tutt'altro che esempio british

Andrea Marcenaro

L'Italia si accetta sempre così com'è, ma l'Inghilterra ha un nome da mantenere

Che una Berluscona sposi la cantante di sinistra ci sta. Che Gualtieri corra a Parigi per imparare cos’è un inceneritore, dispiace e pazienza. La stupidità non è un vizio, è una malattia. Che la signora Maria Elisabetta Alberti Casellati la quale, se non Dal Mare, da qualche Monte pur verrà, si ostini a guidare il Senato invece che tentare un’ultima chance al Moulin Rouge, è questione di quanto possano o non possano ringiovanire reggipetti a balconcino e calze a rete. Che Giulio Tremonti tenga tuttora sul gozzo l’ingiustizia somma per cui i pierini della classetta della scuoletta  non vengano nominati  imperatoretti a vita, anche questo lo si può capire. Con l’aiuto di qualche farmaco.

Ma l’Inghilterra, Dio santo, la nostra amata Inghilterra. Che fa la Brexit, caccia Johnson, propone il Donbas come i nuovi Sudeti, non intende combattere contro Putin nelle città, nelle campagne o sulle spiagge e trasferisce Londra nella Monaco del ‘38 col pretesto di una modesta gozzoviglia a Downing street, dove il suo vecchio Winston si scolava botti di whisky, questa non può essere l’Inghilterra, se non è la Littizzetto è Papa Ciccio.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.